Nella mattina di sabato 6 febbraio, la delegazione del Movimento 5 stelle, capitanata dal garante Beppe Grillo, ha incontrato alla Camera il premier incaricato Mario Draghi nel corso delle consultazioni in atto da parte dell'ex presidente della Banca Centrale Europea per la formazione di un nuovo governo. In precedenza, vi è stato un vertice del M5S a Montecitorio a cui hanno partecipato Beppe Grillo, il presidente dell'Associazione Rousseau Davide Casaleggio, il premier uscente Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri del Conte-bis Luigi Di Maio, il reggente Vito Crimi e alcuni ministri del governo uscente tra cui la ministra dell'istruzione Lucia Azzolina, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, il ministro dei rapporti con il Parlamento Federico d'Incà, la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ed il ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Da questo incontro, sembrerebbe emerso un elenco di punti programmatici riguardante tematiche ecologiche. Infatti, in un articolo pubblicato questa mattina dal garante Beppe Grillo nel suo blog, si parla di creazione di un ministero per la transizione ecologica, di istituzione di un Consiglio superiore per lo sviluppo sostenibile, e di riduzione dei sussidi ambientalmente nocivi.
Il giudizio del Movimento 5 stelle
Al termine dell'incontro con Draghi, è stato il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi dichiarando alla stampa come sia stato, da parte loro, ribadito il concetto che se vi sarà un nuovo governo guidato dall'ex presidente della BCE, loro lo sosterranno sempre con lealtà indicando, inoltre, che la via da seguire del futuro governo (se e quando nascerà): il nuovo governo dovrà avere ambizioni solidali, ambientaliste ed europeiste.
Oltre ciò, Crimi ha dichiarato anche di aver trovato da parte del Premier incaricato la consapevolezza di partire da ciò che è già stato fatto riconoscendone così il valore ragion per cui il senatore Crimi ha dichiarato anche come non vadano indebolite misure già attuate come il reddito di cittadinanza, come sia necessaria una maggioranza politica solida che sia formata a partire dalla precedente maggioranza che consenta di superare le criticità che hanno portato alla attuale crisi di governo e alla fine anticipata del governo Conte-bis e come l'attuazione del recovery Plan vada fatta nell'interesse dei cittadini e non solo nell'interesse di progetti specifici annunciando anche che il Movimento 5 Stelle verificherà che ciò avvenga con onestà e trasparenza, valori portanti dei grillini.
La spaccatura interna del Movimento 5 stelle
Le dichiarazioni di Crimi non hanno reso felici tutti gli aderenti del Movimento 5 stelle e sono arrivate a causare quella che si può definire una vera e propria spaccatura interna. Nella giornata odierna, l' ex deputato grillino Alessandro Di Battista, ha ribadito il suo dissenso alla formazione di un nuovo governo presieduto da Draghi in un lungo post su Facebook affermando come, se fosse ancora in Parlamento, mai voterebbe la fiducia a Draghi per via di scelte compiute dal Premier incaricato in passato come ad esempio le privatizzazioni e la svendita del patrimonio industriale pubblico italiano quando era Direttore Generale del Tesoro oppure l'acquisto di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena quando era Governatore di Banca d'Italia.
Di Battista ha anche aggiunto che mai potrà essere favorevole ad una maggioranza Ursula allargata che spazi da LEU alla Lega perché nessuno ha il coraggio di fare opposizione.
Possibile voto su Rousseau
Resta sempre aperta, nonostante le dichiarazioni di Crimi, la possibilità del voto da parte degli iscritti sulla piattaforma Rousseau come ipotizzato dal questore della Camera dei Deputati Francesco d'Uva nella giornata di ieri al fine di placare gli animi all'interno di un Movimento che, dal 2018, appare sempre più spaccato al suo interno andando così ad evitare la possibilità che si verifichi una fuoriuscita di massa o addirittura una scissione al suo interno.