Martedì 8 novembre negli Stati Uniti si sono tenute le elezioni di medio termine. I primi sondaggi pre-elettorali vedevano in netto vantaggio i repubblicani: le previsioni parlavano di una "ondata rossa" che, di fatti, non c'è stata. I democratici, infatti, non solo hanno riconquistato il Senato con 50 seggi totali contro i 49 degli oppositori (si attendono i risultati della Georgia che andrà al ballottaggio il 6 dicembre) ma tengono testa anche alla Camera sebbene, con molta probabilità, la maggioranza finirà in mano al GOP (Grand Old Party) che, secondo gli ultimi dati, finora ha ottenuto circa 212 seggi sui 218 necessari per ottenere la maggioranza, contro i 203 dei democratici.

A seguito dell'uscita dei primi risultati, il presidente Biden ha parlato di una sua possibile ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024, ma si attendono altre dichiarazioni per maggiori conferme. Sul fronte opposto, Trump è impegnato a giustificare quella che per i repubblicani si configura come una sconfitta che ha anche allargato la frattura che si è creata recentemente tra l'ex-presidente e il governatore della Florida Ron DeSantis, possibile nuovo rivale di Trump alle primarie del GOP per decidere il prossimo candidato del partito alle elezioni del 2024. Al voto sono seguite anche le ormai rituali denunce di brogli elettorali da parte di Trump, così come fece in seguito alle elezioni del 2020, alimentando tra la popolazione disinformazione e un sentimento di rabbia, sfiducia e paura per il futuro della democrazia americana.

I timori per il futuro della democrazia

A fronte delle accuse infondate, e subito smentite dalle fonti ufficiali, rilasciate da Trump in seguito alle scorse elezioni, le contestazioni da parte dei sostenitori più estremisti non si sono affatto fermate dopo l’assalto a Capitol Hill di gennaio 2021.

Una recente indagine della University of California riporta che un americano su cinque pensa che la democrazia americana sia in pericolo e che la violenza sia necessaria per difenderla.

Secondo la Survey Center on American Life oltre la metà dei repubblicani sembra convinta che l’uso della forza possa essere necessario per “arrestare il declino del tradizionale stile di vita americano”.

Ad avere timore per il futuro della democrazia americana è anche il partito del Presidente Biden, che nelle scorse settimane, è tornato a condannare non solo i fatti dello scorso 6 gennaio 2021 ma gli stessi rappresentanti repubblicani, Trump in primis: questi, di fatti, non hanno mai realmente condannato quell’attacco ma, al contrario, da due anni a questa parte continuano a propinare la narrazione della Big Lie. Biden ha accostato tale rifiuto a un attacco alla democrazia.