Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla creazione del Museo del Ricordo delle Foibe, accogliendo la proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Lo scopo del museo, che avrà sede a Roma, sarà quello di conservare la memoria delle vittime delle foibe, ricordare l'esodo di istriani, dalmati e fiumani e, più in generale, di "ricostruire e narrare la storia degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia".

I commenti di Gennaro Sangiuliano e Francesco Rocca

Non tarda ad arrivare il commento di uno dei principali promotori del Museo del Ricordo delle Foibe, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che definisce l'apertura un "dovere storico verso gli esuli istriani, fiumani e dalmata che hanno subito la dittatura comunista di Tito".

Per il ministro è fondamentale infatti non dimenticare questa tragedia e trasmetterne la memoria alle nuove generazioni.

Anche il presidente di centrodestra della Regione Lazio Francesco Rocca apprezza il via libera e ringrazia il governo per aver voluto istituire il museo. In questo modo, secondo il governatore, la città di Roma e la regione Lazio "divengono custodi e promotori di una doverosa memoria collettiva e nazionale" e il ruolo del museo sarà proprio quello di diventare luogo di conservazione della memoria degli orrori causati dai totalitarismi del Novecento. Per Rocca è necessario trasmettere questa memoria alle nuove generazioni e alle generazioni future. L'istituzione del Museo del Ricordo è "un dovere morale cui la regione crede fermamente", conclude il governatore.

Realizzazione e gestione saranno affidati a una fondazione

Il Ministero della Cultura e la Regione Lazio istituiranno una fondazione con lo scopo di realizzare e gestire il museo. All'istituzione della fondazione potranno partecipare anche altri soggetti sia pubblici che privati. Il compito di vigilanza spetterà al Ministero della Cultura.

Otto milioni è il costo per la realizzazione del progetto nel triennio 2024-2026 (tre milioni nel 2024, tre nel 2025 e due nel 2026) mentre per il suo funzionamento la spesa sarà di 50 mila euro l'anno. I finanziamenti per la realizzazione e il funzionamento annuale arriveranno dai fondi di riserva e speciali, dalla missione fondi da ripartire, dal Ministero dell'Economia e delle Finanze attraverso lo stato di previsione, utilizzando anche in parte l'accantonamento previsto per il Ministero della Cultura.