Giorgia Meloni e la nuova sfida dei dazi. Il giorno dopo l'introduzione dei dazi da parte del governo degli Stati Uniti, in una giornata storica che Donald Trump ha ribattezzato Liberation Day, la premier studia le mosse concrete insieme agli alleati di governo per affrontare le conseguenze economiche delle misure di Washington. Il governo ora non può che abbondare l'iniziale prudenza e sa che deve fare fronte comune con l'Unione Europea.

L'introduzione dei dazi

Mercoledì sera Donald Trump ha annunciato quello che è il più grande aumento dei dazi sulle merci straniere da quasi cento anni.

Le misure colpiscono così più di 100 stati e toccano tutte le merci importate negli Usa da un paese o da un gruppo di paesi senza nessuna eccezione. L'UE, e quindi anche l'Italia, saranno colpiti con dazi del 20%.

Il giorno dei dazi è arrivato e anche Giorgia Meloni deve abbandonare l'iniziale prudenza e attendismo verso la Casa Bianca per studiare nel dettaglio le mosse concrete da intraprendere. "I rischi sono pesanti". E la consapevolezza è che il governo italiano non potrà essere solo e dovrà rispondere di concerto a livello europeo. Dopo la cautela iniziali ora è il momento di dare risposte volte "a difendere le nostre produzioni".

Le possibili mosse del governo

La premier ha così contattato i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, cercando di limare la linea del governo, che nelle parole del ministro degli Esteri si può riassumere con l'espressione: "Approccio pragmatico e dialogante, ma con schiena dritta". Obiettivo dunque è innanzitutto quello di scongiurare una guerra commerciale che sarebbe deleteria per tutti.

Il governo studia le contromisure e se da Palazzo Chigi la sensazione è che Trump "stia facendo un autogoal", al contempo si pensa a come convincere Washington ai rischi che sta correndo anche la stessa economia americana. Per questo si punta molto sull'incontro tra Meloni e il vicepresidente americano J. D. Vance in programma a Roma poco prima di Pasqua, sabato 19 aprile.

Pare inevitabile che in quell'incontro, oltre ad altre questioni di politica internazionale, si tratterà pure il tema dei dazi.

Impegni annullati per Meloni

Nella giornata del 3 aprile oltretutto la stessa Meloni ha deciso di annullare gli impegni in agenda in giornata per potersi concentrare sulle azioni da attuare in risposta all'introduzione dei nuovi dazi da parte di Trump. Quest'oggi la premier avrebbe dovuto inaugurare una caserma in provincia di Vibo Valentia, ma le novità commerciali degli Usa hanno bisogno di riunioni e approfondimenti più urgenti nella maggioranza.

Nel frattempo Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, ha manifestato la preoccupazione del governo per i dazi: "la reazione deve esserci ma non deve essere di pancia".

Secondo il ministro infatti sarebbe molto più opportuno anche per gli Stati Uniti "sedersi a un tavolo".

Obiettivo per la premier è quello di iniziare un confronto, possibilmente costruttivo, in modo da mettere la stessa Meloni in una posizione di mediatrice tra Bruxelles e la Casa Bianca. All'incontro con Vance tra due settimane seguirà inoltre con molta probabilità un Consiglio Ue straordinario, al quale farà seguito la visita di Ursula Von Der Leyen negli Stati Uniti.