Un viaggio all'aeroporto di Fiumicino merita. Merita per capire e provare sulla propria pelle quello che sta accadendo. Per molti uno scalo destinato a chiudere. Per altri, un hub che non può assolutamente creare il vuoto attorno alla capitale. Con i suoi 40 mila dipendenti e 40 milioni di passeggeri ogni anno, si può a ragione definirlo l'aeroporto più grande d'Italia. Ma il suo punto debole, oggi, si chiama diossina.

Una minaccia latente, ma ben presente nelle angosce di chi vi lavora. E che ha costretto lo scalo ad essere grottescamente semichiuso.

Limitatamente alle aree colpite dall'incendio dello scorso 7 maggio. Ma che fa delle zone aperte un via vai di persone smarrite, confuse, stanche, sdraiate per terra, affollate in file disordinate. Questo è quel che attende chi transiterà da Roma per il prossimo Giubileo indetto da papa Francesco.

Nuove valutazioni 

Una nuova data spunta sull'agenda del Leonardo da Vinci. Il 13 luglio, infatti, la Asl numero 7 di Roma e l'Istituto Superiore di Sanità valuteranno (ancora una volta) la bonifica eseguita sulle dieci porte dotate di finger e sequestrate nel molo D. Solo in seguito, il giudice Gianfranco Amendola avrà modo di decidere se l'aeroporto "è ambiente di vita", come è stato definito in Senato da Loredana Musmeci, dell'ISS.

O se, al contrario, è "ambiente di lavoro", come invece viene chiamato da tutti gli altri.

Una decisione nelle mani del giudice il quale, consultati i periti, avrà la responsabilità di dichiarare agibile o meno l'aeroporto romano. Indipendentemente dalla decisione, il caso Fiumicino è destinato a fare letteratura. Al momento, infatti, non esistono norme sull'aria degli aeroporti, o delle stazioni in generale.

Qui nel nostro paese come nel resto del mondo.

Magistratura per molti, politica per altri. Sì, perché il caso delle dieci porte è di una rilevanza determinante per Roma. In un periodo di esodi vacanzieri. Ma, e sottolineiamo soprattutto, per la salute di chi lavora. E che non si sente affatto tutelato. Perché diciamolo, le paure che si nascondono dietro una mascherina sono molte.

E per niente contenibili da un cartello che ogni giorno aggiorna sulla salubrità di quel che si respira. Se vuoi rimanere aggiornato su questo argomento, clicca sul bottone "Segui" vicino al nome ad inizio articolo.