Anche Alitalia è decisamente preoccupata riguardo la situazione che si "respira" all'aeroporto di Fiumicino dopo l'incendio che, lo scorso 7 maggio, ha in parte distrutto il Terminal 3. È lo stesso CdA della nostra compagnia di bandiera a manifestare "grande preoccupazione per la rilevante dimensione dell'impatto economico e operativo, in quanto la compagnia e la stessa capitale hanno bisogno di una infrastruttura aeroportuale in grado di sostenerne il rilancio".

Il futuro del Leonardo da Vinci

Occorrono misure urgenti per far fronte alle difficoltà non solo di Alitalia, ma di tutte le altre compagnie aeree coinvolte presso lo scalo romano.

E, non da ultimo, un "problema di immagine per il Paese". Sì, perché per un hub internazionale non poter usufruire di servizi e terminal adeguati, non contribuisce alla buona immagine di un aeroporto. Soprattutto, andando a discapito di quanti ci lavorano ogni giorno, con dedizione nonostante i tangibili (ma sottesi) rischi per la salute.

L'amministratore delegato di Alitalia, Silvano Cassano, ha relazionato il consiglio in merito alla situazione dell'aeroporto di Fiumicino, a seguito del dissequestro disposto dalla Procura di Civitavecchia alcuni giorni fa. Tuttavia, sebbene riaperto, il molo D non è ancora tornato all'operatività e ciò comporta una serie di incertezze e dubbi sulle tempistiche di ripristino dell'intera area, ossia quella maggiormente colpita dall'incendio.

E tutto in un periodo davvero non propizio, vista la grande mole di passeggeri che transiterà a Fiumicino durante la stagione estiva, in visita alla capitale. E non dimentichiamo i preparativi per il Giubileo indetto da Papa Francesco per dicembre di quest'anno.

Dal 13 giugno scorso, l'operatività dell'aeroporto di Roma è ridotta del 60 per cento.

Il motivo è la decisione dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile relativamente alla chiusura di 14 imbarchi, anche questa disposta dalla procura che indaga sul rogo. Una situazione insostenibile ogni giorno che passa. E che, oltre alle attività connesse con il funzionamento dell'aeroporto, si abbatte su quanti vi lavorano.

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