Voleva uccidersi, "immolarsi" come una delle prime vittime in Italia della "Balena Blu". L'ordine imposto dal "curatore" era di terminare il gioco suicidandosi poggiando la testa sul binario in attesa del passaggio di un un treno. E lo stava per fare una 15 enne di fiumicino, se una coetanea e amica di chat non l'avesse salvata avvisando la polizia postale.

Il Blue Whale, purtroppo, tra casi veri, emulazioni, falsi allarmi, psicosi, ha preso piede anche in Italia. E se a Roma proprio qualche giorno fa, ci sono state due false segnalazioni, nel comune costiero sono stati scoperti 5 casi di adolescenti rimasti "intrappolati" nella chat che dopo 50 giorni istiga al suicidio e che in Russia avrebbe già provocato 150 giovani vittime.

La testimonianza della mamma della teenager salvata

Senza la telefonata alla polizia postale di una coetanea, la 15 enne di Fiumicino, che si era già tagliata, avrebbe assecondato l'ordine di un fantomatico "tutor" del gioco di suicidarsi. Aveva scelto di farla finita non gettandosi da un palazzo come prevede l'ultima prova, ma facendosi schiacciare da un treno. Quando gli agenti hanno avvertito la mamma della ragazza che la figlia era finita nel gioco Blue Whale, la donna che neanche sapeva dell'esistenza di questa orribile pratica, è andata a controllare il cellulare della teenager prima che gli investigatori venissero a sequestrarlo insieme al computer. E in effetti la Balena Blu è subito è apparsa sullo schermo.

Quando ha detto alla figlia che sapeva tutto e sarebbe venuta la polizia a sequestrare le chat, la ragazzina è scoppiata a piangere e le ha mostrato un taglio che si era fatta sull'addome.

Adolescenti fragili e disattenzione dei genitori

Il "gioco" fa leva su fragilità adolescenziali, patologie e malesseri profondi delle nuove generazioni: ai partecipanti chiede prove di continuo autolesionismo spacciate per riti di iniziazione coraggiosi, fino a indurli in uno stato depressivo acuto che ha come unica via d'uscita la morte.

La mamma della ragazzina salvata è stata impressionata dal fatto che, malgrado sua figlia e altre quattro partecipanti si fossero procurate dei tagli, si mostravano sorridenti. La figlia faceva finta di nulla, come da "ordini" del tutor del gioco, a dimostrazione di quanto una mente fragile sia adescata con violenza.

La mamma ha raccontato che, negli ultimi tre mesi, la ragazzina non usciva di casa eccetto che per andare a scuola, sia pure con buon rendimento, tra paura ed eccitazione, viveva nel silenzio fino a diventare cupa.

Quando sono arrivati gli agenti, per la ragazzina è stata una liberazione e lei stessa ha consegnato le chat raccontando tutto quel che sua madre ignorava.

A Fiumicino le iniziative di polizia, scuola e amministrazione comunale

I dirigenti delle scuole di Fiumicino, venuti a conoscenza di altri 4 casi oltre a questo, hanno informato il commissariato locale che ha avviato le indagini, convocandoli con gli amministratori per studiare una strategia comune.

Si è deciso di fare una settimana di iniziative nelle scuole per informare i ragazzi sulla pericolosità del Blue Whale, trappola psicologica che porta ad autodistruggersi con la scusa di emulare la sofferenza della balena blu arenata sulla spiaggia e lasciata morire.

Paolo Calicchio, assessore alla Scuola, sta cercando di avviare uno sportello d'ascolto e supporto per i ragazzi, mentre proseguono gli accertamenti sulle altre storie. L'appello lanciato ai genitori, però, è quello di essere più presenti con i figli per non incappare in situazioni come questa.