Ultimamente il famoso metodo Stamina si è posto al centro dell'interesse mediatico e dei cittadini di tutta Italia, a causa di una disposizione di legge ben poco simpatica.

Il metodo si fonda sull'utilizzo di iniezioni di cellule staminali al fine di curare diverse patologie particolarmente rare e dagli esiti infausti, e rientra nella sfera delle cosiddette "cure compassionevoli", ovvero quelle cure che, non avendo ancora trovato piena approvazione scientifica, possono essere somministrate solo ed unicamente in caso non ci siano altre tipologie di trattamento possibili.

In Italia, però, provvedimenti di natura legale hanno bloccato la possibilità di ricorrere al metodo Stamina, permettendo solo ad una sfera ristretta di persone di potersene avvalere e lasciando il resto dei malati senza alcuna speranza di poter sopravvivere alla propria patologia.

Le storie strazianti di diversi bambini molto piccoli in questa spiacevole situazione ha commosso i cittadini di tutta Italia, che divenuti consapevoli della realtà si ribellano di fronte all'ingiustizia: la speranza di guarigione deve essere un diritto per tutti, su questo non si discute. Giunge di recente la notizia di un altro bambino in condizioni gravi: è Mattia Fagnoni, un bambino napoletano di appena 5 anni, affetto dalla terribile sindrome di Sandhoff, che comporta un quadro sintomatologico molto vario (cecità precoce, disartria, infiammazioni al sistema respiratorio...) e che di norma conduce alla morte entro 4 anni di vita.

Per avere anche solo una piccola speranza di salvare il loro bambino, i genitori di Mattia hanno dovuto far ricorso d'urgenza in Tribunale per ottenere il permesso di usufruire delle cure staminali del dott.Vannoni.

Il Decreto Legge sul metodo Stamina è passato di recente in Senato, trovando tante approvazioni quanti dissensi.

Tuttavia, nonostante la comunità scientifica ancora non veda di buon occhio il metodo, contestato anche dal Nobel Yamanaka, presidente dell'Isscr ( Societa Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali), si ricorda che tali cure hanno già sortito notevoli effetti terapeutici positivi nei piccoli pazienti che se ne sono avvalsi e rappresentano se non altro la speranza di queste creature di continuare a vivere, migliorando le loro condizioni di Salute.

Insomma, l'opinione pubblica è categorica: se questi bambini non hanno possibilità di sopravvivere senza cure, provare un metodo alternativo anche se non ancora approvato, non può certo peggiorare la situazione. Ed proprio grazie alle pressioni della comunità Italiana che di recente bambini coma la piccola Sofia sono riuscite ad ottenere la loro iniezione di cellule staminali, restando tra noi ancora per un po'.