"Abbigliamento consigliato per una visita ginecologica: gonna e calze autoreggenti". E' l'insolito cartello affisso da una ginecologa di Gallipoli, la dottoressa dottoressa Bruna Scarcia davanti all'ambulatorio di ginecologia del consultorio familiare della cittadina salentina. Ovviamente l'invito ha scatenato una marea di polemiche gratuite e di scherzose battute, che hanno nascosto le vere ragioni della dottoressa.
Ragioni per lo più di praticità, perché mettersi una gonna e un paio di calze autoreggenti è senza dubbio più pratico di un jeans, magari sopra i collant, con il risultato di far durare la visita il doppio del tempo.
Praticità sì, ma anche tanta precauzione, perché sulla sedia della ginecologa si siedono o si appoggiano tante donne, con i rischi connessi a germi, batteri e infezioni. La gonna, insomma protegge.
A tanto scalpore, la ginecologa ha preferito rispondere dal suo profilo Facebook spiegando le ragioni della pubblicazione dell'avviso. Aprendo il suo profilo, notiamo che la dottoressa, sposatasi appena quattro giorni prima, ha scritto un lungo post degno di una approfondita visita. Spiegando le numerose motivazioni per le quali una donna si rivolge al ginecologo per una visita, che vanno dalle infiammazioni, vaginiti, malattie sessualmente trasmesse, necessità di contraccezione, informazioni su aborti, percorsi di gravidanza, pap-test, la ginecologa mette in guardia dei rischi infettivi che possono verificarsi durante una visita.
Proprio l'appoggiarsi ad una sedia sulla quale già in tante si sono appoggiate è il momento in cui si corre il maggior rischio di infezioni. In alternativa si dovrebbe pulire e disinfestare la sedia al termine di ogni visita. Insomma, meglio una gonna su calze autoreggenti.