Un recente rapporto di Greenpeace ha analizzato vestiti e calzature per bambini di grandi marche molto conosciute e diffuse. Il test è stato fatto per cercare di scoprire se nella fabbricazione di abiti per bambini si adottassero particolari misure di sicurezza che invece non vengono usate per i tessuti e nei materiali impiegati per confezionare l'abbigliamento da adulti.



I bambini sono estremamente delicati, sopportano peggio l'inquinamento e possono sviluppare allergie con maggiore facilità. Tutte le marche che sono state analizzate durante questo esperimento hanno al loro interno almeno un prodotto dannoso, come ad esempio l'acido perfluorottanico, ma in quantità molto limitate: in un costume di una marca molto nota il componente è stato trovato in quantità più elevate del limite consentito.





Sono stati trovati anche nolifenoli etossilati, sostanze che se vengono rilasciate nell'Ambiente diventano potenzialmente dannose per il sistema ormonale: il sistema immunitario e riproduttivo si altera.



Le alternative all'uso di questi prodotti esistono e bisognerebbe fare in modo che i produttori di abiti per bambini le sfruttino, smettendo di fare uso di sostanze tossiche.

La sfida di Greenpeace: basta sostanze tossiche entro il 2020

Greenpeace ha lanciato una sfida a tutti i maggiori e più conosciuti marchi di abbigliamento per l'infanzia: produrre articoli privi di sostanze pericolose.



La maggior parte dei produttori ha già aderito e molti altre aderiranno al più presto alla richiesta di Greenpeace di non mettere più sostanze chimiche pericolose negli abiti e nelle calzature di bambini entro il 1 gennaio del 2020.

Quali sono le sostanze pericolose e che effetti che producono sul bambino?

Il cadmio usato nelle tinture per i vestiti è in grado di sopravvivere nell'ambiente dell'organismo per moltissimo tempo e una volta entrato nel corpo indebolisce le ossa e danneggia il fegato.



Il nolifenoli etossilati sono sostanze chimiche che si utilizzano per legare l'acqua ai coloranti; queste sostanze si sviluppano nell'acqua, pertanto quando laviamo i nostri indumenti scivolano via e vanno ad inquinare mari e fiumi.



I nolifenoli sono mostri artificiali che nell'ambiente non si distruggono, pertanto continuano a fare danni per molti anni entrando in circolazione nel corpo umano. Essi causano, tra le altre cose, un comportamento simile a quello dell'estrogeno scombussolando tutto l'equilibrio ormonale dell'organismo.



I PFC rendono gli abiti resistenti all'acqua e al fuoco e sono sostanze che fanno danni al fegato e favoriscono l'insorgere di tumori alla pelle.