Accedere al mondo del lavoro non è semplice per nessuno. Tanto meno per chi è soggetto ad autismo.

Alcuni progetti pilota dell'Unione Europea hanno però consentito l'impiego di 100 autistici di 5 Paesi europei, permettendo di evidenziare quelle zone d'ombra che ancora rendono difficoltosa la completa integrazione di questi malati all'interno della società.

Ecco i dettagli resi noti in occasione della Giornata Mondiale dell'Autismo che si celebra oggi 2 aprile. I Paesi interessati sono stati Bulgaria, Germania, Danimarca, Polonia e Italia

L'identikit del malato di autismo

I soggetti autistici includono sia persone con disabilità intellettive sia con un quoziente di intelligenza superiore alla norma.

I sintomi principali vanno dalla difficoltà di interazione sociale e di comunicazione all'avere un molto ristretto ambito di interesse. Tutto ciò rappresenta evidentemente una difficoltà soprattutto nel mondo del lavoro dove empatia e relazione sono skill fondamentali. Viceversa queste caratteristiche personali, dotano gli autistici di un'estrema precisione, attenzione al dettaglio e meticolosità nell'esecuzione di operazioni rutinarie, rendendoli quindi potenzialmente adatti a specifici ambiti lavorativi.

I progetti pilota

Sono stati realizzati tra il 2011 e il 2013 e si sono concentrati sull'identificazione dei bisogno dei soggetti con autismo, offrendo loro il training e il supporto necessario per superare le criticità relazionali, al fine di proporsi veramente ai datori di lavoro

Alcuni risultati

Piazzamento di 20 autistici nel settore dell'Information and communication technology in Bulgaria.

Integrazione di 17 giovani nel mercato del lavoro tedesco con l'assistenza di coach negli step più delicati del processo di recruiting

In Italia, invece, sono stati formati 18 tutor per favorire l'inserimento di 27 soggetti con autismo sia nelle Pmi che nel settore pubblico.