Grazie a questa nuova scoperta sicuramente,esulteranno le cavie di laboratorio e gli animalisti, perché non ci saranno più test sugli animali. Gli organoidi furono scoperti già nei primi del' 900, ma solo ora si è raggiunto un traguardo davvero entusiasmante. I ricercatori studiando il comportamento delle spugne (organismi multicellulari molto semplici) si sono accorti che le loro cellule erano in grado di auto-organizzarsi per riformare l'organismo danneggiato. A partire da questa scoperta, i ricercatori, lavorando molto lentamente, hanno individuato le capacità delle cellule che compongono gli organismi di esseri viventi anche molto complessi e sono riusciti finalmente a riprodurle artificialmente in laboratorio. Gli organoidi sono costituiti da impasti di fibre artificiali e fibre di collagene (la proteina del tessuto connettivo) in gradi di stimolare,il fattore di crescita delle cellule dell'organismo interessato, o rigenerare il tessuto che non funziona più. Secondo i ricercatori, coltivando organoidi in provetta con cellule staminali si è raggiunta una nuova strada che potrebbe aprire le porte nel generare organi per trapianti, evitando finalmente la sperimentazione sugli animali da laboratorio. Partendo da cellule staminali pluripotenti indotte (Ips) è infatti possibile costruire organismi quasi identici a quelli naturali. Con questa tecnica si potrà creare, in laboratorio, veri e propri organi tridimensionali, da utilizzare in sostituzione di organi danneggiati, o utilizzarli per nuove ricerche sperimentali. La scoperta e la descrizione della nuova tecnica utilizzata per arrivare a creare gli organoidi sono state riportate sulla rivista Science, Madeline Lancaster e Juergen Knoblich, dell'Accademia delle Scienze dell'Austria. Attualmente, affermano i due ricercatori, la tecnica utilizzata è ancora ad uno stadio primitivo, ma certamente è una scoperta di grande rilevanza, che permetterà di ricostruire organi danneggiati dai tumori, come è già avvenuto per alcune cellule del cervello, dello stomaco e del colon. La creazione in laboratorio, affermano i ricercatori, porterà ad utilizzare gli organoidi in tantissime applicazioni, e sicuramente questa sarà una delle metodiche più promettenti nel campo scientifico, anche se per il momento è solo in una fase sperimentale.