L'ipertensione è una pericolosa condizione che comporta l'aumento della pressione del sangue nelle arterie e, di conseguenza, un notevole carico di lavoro per il cuore. Col tempo, questa situazione può risultare dannosa per la nostra salute, poiché ci espone a rischi di infarto, ictus, aneurismi delle arterie o insufficienza cardiaca. Da tempo, per combattere questo fenomeno, il settore medico consiglia di fare poco uso del sale, un alimento considerato deleterio per l'organismo. Oggi, grazie ad una ricerca americana condotta presso il Saint Lukés Mid America del Kansas, è emerso che, più del sale, c'è un altro alimento che può favorire l'ipertensione.

Attenzione allo zucchero: principale causa di ipertensione

Sale e zucchero, da sempre, nelle nostre abitudini alimentari sono agli antipodi e risulta difficile credere che il dolce alimento possa risultare ancora più pericoloso del sale per la pressione sanguigna. E invece, dalla ricerca statunitense è emerso proprio come lo zucchero, una volta assunto, stimoli l'ipotalamo, una zona del cervello che regola sia il battito cardiaco che la pressione del sangue. Naturalmente, siccome non siamo di fronte ad una sostanza velenosa, il modo per continuare ad assaporare il gusto dolce dello zucchero c'è, basta seguire alcune regole.

Lo zucchero deve essere assunto, quotidianamente, in una percentuale che non superi il 7% delle calorie che assumiamo regolarmente.

La dose consigliata è quella corrispondente a 6 cucchiaini da tè (100 calorie) per le donne, e 9 per gli uomini (150 calorie). Questo dosaggio, se a prima vista può sembrare più che sufficiente, in realtà è piuttosto basso, se rapportato ad alcuni prodotti che spesso consumiamo. Ad esempio, una dissetante lattina di bibita contiene un quantitativo zuccherino equivalente a 9 cucchiaini, mentre un vasetto di yogurt fresco equivale al consumo di circa 4 cucchiaini.

L'allerta, quindi, deve essere massima.

Abusare dello zucchero crea dipendenza

Quando assumiamo zuccheri, proviamo quasi sempre un forte senso di piacere e appagamento. Questo deriva dal rilascio di dopamina nel cervello, che effettivamente provoca una sensazione di benessere. Peccato, però, che col tempo, la ricerca del "piacere zuccherino" diventi sempre più forte, spingendoci automaticamente ad aumentare il consumo dello zucchero, attivando quei ricettori del cervello che entrano in moto quando si crea dipendenza da eroina o morfina.

Anche le capacità energetiche di questo alimento sono state ridimensionate. L'assunzione dello zucchero, se in un primo momento ci dà la carica, subito dopo svanisce accrescendo il senso di stanchezza. Inoltre, proprio perché genera assuefazione, col tempo avremo bisogno di quantità sempre maggiori per "ricaricare le batterie", creando un circolo vizioso che non fa bene al nostro organismo.

Infine, non bisogna pensare che soltanto i grassi provochino aumento di colesterolo nel sangue. Ancora una volta, lo zucchero si dimostra un vero e proprio boomerang per la nostra salute. Se ne abusiamo, il fegato lo metabolizza e lo immagazzina come trigliceridi, un grasso molto pericoloso che può formare placche intorno alle arterie, riducendo il cosiddetto colesterolo "buono" e accrescendo il rischio di infarto.

Insomma, da oggi faremmo bene a non considerare soltanto il sale come un alimento a rischio per la nostra salute, ma sarebbe opportuno cominciare a rinunciare al piacevole e dolce gusto dello zucchero, che potrebbe trasformarsi in un vero e proprio veleno.