L'OMS ha fatto il punto sulla situazione internazionale abbassando il livello di guardia per una possibile pandemia di Mers; l'improvvisa diffusione della sindrome respiratoria del Medio Oriente aveva fatto scattare l'allarme a livello internazionale, soprattutto dopo il decesso del primo europeo, un tedesco di 65 anni deceduto a inizio giugno dopo essere stato contagiato durante un viaggio negli Emirati Arabi.

Secondo il Comitato di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), invece,la Mers a tutt'oggi non rappresenta un'emergenza di rilevanza internazionale, pur rappresentando un segnale di allarme per il livello di globalizzazione raggiunto e per la quale prestare la giusta attenzione.

La conclusione rassicurante è stata raggiunta sulla base di un'attenta valutazione di quanto sta accadendo in Corea del Sud, il focolaio dell'epidemia, ed analizzando tutte le contromisure adottate nel Paese per combattere il contagio. Al momento quindi, secondo gli esperti dell'OMS che hanno condotto le verifiche in loco, non si rileva una trasmissione sostenuta, e quindi allarmante, del coronavirus.

Pur essendo una situazione critica per l'elevato tasso di mortalità, circa la metà dei malati, e pur prevedendo ulteriori contagi, il tutto è stato valutato nella norma in base al tipo di virus e non si ritiene necessario applicare particolari misure restrittive e di controllo sia sui flussi dei viaggiatori che su quello delle merci e nemmeno effettuare controlli specifici negli accessi dei Paesi maggiormente colpiti dalla Mers.

Secondo l'OMS, tuttavia, è consigliabile insistere nell'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui sintomi della Mers, soprattutto da parte della sanità pubblica dei vari Paesi del Globo.

La sintomatologia della Mers, che ha un'incubazione di 12 giorni, è molto simile alla Sars, ovvero febbre con brividi, insufficienza renale e respiratoria acute mentre il contagio avviene per via aerea; per il momento non esiste un vaccino per la Mers ed è per questo che la malattia presenta una elevata mortalità tra i soggetti contagiati.