Quanto può costare oggi ad un intervento di riabilitazione orale mediante protesi mista all’arcata superiore ed inferiore? Tanto, più di 34mila euro. Ma questa volta però a pagare le spese è stato il dentista negligente, che non avendo eseguito correttamente tale tipo d’intervento, è stato condannato dalla Corte di Cassazione a risarcire il danno ad una paziente, che finalmente ha potuto rimettere i suoi denti a posto. In tema di responsabilità medica, la giurisprudenza ha infatti tracciato molto nitidamente le ipotesi di colpa medica. La colpa medica ricorre infatti in tutte le ipotesi di violazione da parte del sanitario di specifiche regole cautelari di condotta proprie dell’”agente modello” del settore specialistico di riferimento.
Infatti accanto a quelli che sono i generali doveri di diligenza e prudenza, su ogni sanitario incombe anche una specifica perizia rappresentata dalle “leges artis” comuni alla professione medica.
ll caso:dentista frettoloso nell’eseguire un’intervento di protesi dentaria
Protagonista della vicenda da cui trae origine la recente sentenza della Cassazione, è stata infatti una donna che si era affidata al dentista per un intervento di protesi dentaria. Egli però le sbaglia l’intervento costringendola a rivolgersi ad altro dentista. La donna decide di citarlo in Tribunale proprio perché la negligenza e la superficialità del medico-odontoiatra sono tali da legittimare un azione di risarcimento danni nei suoi confronti.
A nulla è valsa la difesa in giudizio del professionista sanitario che ha precisato come l’intervento fosse stato eseguito correttamente e che i danni lamentati dalla paziente dipendevano dalla situazione preesistente della donna. Sia in primo grado che in appello perde la causa, avendo la consulenza tecnica d’ufficio altresì accertato come l’esecuzione della terapia con protesi non era stata eseguita correttamente, posto anche che le cure della paziente non implicavano soluzione di problemi di particolare difficoltà tecnica.
Il dentista così si rivolge ai giudici di Piazza Cavour sottolineando, che nessuna responsabilità era a lui addebitabile, anche perché la paziente era scappata dal suo studio dentistico, subito dopo l’intervento, sottraendosi cosi a quelle visite di controllo per gli aggiustamenti della protesi che le avrebbero consentito di ottenere i medesimi risultati poi conseguiti presso un altro dentista.
Il medico ha l’obbligo di provare la diligenza professionale
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23208 del 13.11.2015 ha ritenuto provato il nesso causale fra la condotta del sanitario e l’evento di danno proprio perché l’inadempimento dell’odontoiatra ha avuto un efficienza eziologica rispetto all’evento di danno lamentato dalla paziente. Egli infatti non ha dimostrato né l’incolpevole insuccesso dell’intervento, né la diligente esecuzione della propria obbligazione di mezzi. Gli ermellini hanno inoltre statuito l’irrilevanza della sua difesa in ordine all’interruzione volontaria della paziente del rapporto contrattuale con il suo studio dentistico. La Cassazione ha dunque riconosciuto la responsabilità dell'odontoiatra per la non corretta installazione della protesi alla paziente.
Al medico toccherà pagare quindi gli esborsi sostenuti dalla paziente, quantificati in ben 34mila euro, per gli ulteriori trattamenti medici necessari per rimediare ai pregiudizi da lei subiti. Per info di diritto premi il tasto segui accanto al mio nome.