I nanorobot creati dal chimico e ricercatore spagnolo Samuel Sànchez aprono nuovi spiragli sulla lotta contro il cancro e altre malattie. Attualmente in fase di sviluppo, questo tipo di nanotecnologia potrebbe dare forte impulso alla ricerca e alla distruzione di cellule tumorali. Secondo gli scienziati questi nanorobot, mille volte più piccoli del diametro di un capello umano, una volta iniettati nell'organismo, potranno viaggiare senza problemi attraverso vene, fluidi corporei e canali. L'obiettivo è di raggiungere il nucleo del tumore per combattere le cellule maligne e distruggerle, processo che è stato già attuato ma solo durante prove di laboratorio.

L'aiuto della nanotecnologia

La nanotecnologia potrà favorire la riduzione di interventi chirurgici invasivi in un futuro non lontano. I nanorobot sono costituiti da fibre di seta, polimeri e nanofili magnetici, e una volta introdotti nel flusso sanguigno, applicheranno un campo magnetico oscillante per spingersi attraverso il corpo umano. Secondo gli scienziati il movimento dei nanorobot potrà essere controllato e monitorato, e, dopo il loro ingresso nell'organismo, dargli istruzioni su quale organo raggiungere e trasportare farmaci utili ad attaccare direttamente le cellule tumorali.

La ricerca e le prove continuano

Saranno intrapresi nuovi studi per consentire un migliore controllo dei nanorobot nella distribuzione dei vari farmaci nell'organismo, per trovare e identificare più facilmente le cellule cancerogene, permettendo di curarle ed eliminarle evitando di danneggiare le cellule sane.

Questi minuscoli ed utili apparati nanotecnologici potranno trasportare farmaci, proteine o altri materiali, a seconda del tipo di terapia da adottare. Terminato il loro compito i nanorobot si disintegreranno nel sangue del paziente, senza causare nessun danno. Sicuramente una nuova speranza per la lotta contro una malattia che ha mietuto milioni di vittime nell'ultimo secolo e che, grazie anche alla nanotecnologia, si spera possa dare i suoi frutti al più presto.