Scegliere di essere vegetariani invece che carnivori non porterebbe alcun tipo di vantaggio in merito alla possibilità di contrarre o meno certe patologie. E' ciò che emerge da uno studio effettuato dall’Oxford Vegetarian Study (OVS) in collaborazione con l’EPIC-Oxford (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition-Oxford). Analizzando le condizioni di salute di più di sessantamila individui (per la precisione di 60.310 persone) residenti in Gran Bretagna (ove il consumo di carne è maggiore che nel nostro Paese) i ricercatori inglesi hanno riscontrato che vegani e vegetariani non erano in possesso di un'aspettativa di vita più lunga rispetto a chi invece si alimentava (in maniera moderata) di carne.
Nessuna diversità statisticamente rilevante per la mortalità.
Dunque, il segreto è nel sapersi moderare, ovvero consumare moderatamente carne non rappresenterebbe affatto un rischio per le proprie condizioni di salute tantomeno per le aspettative di vita. Più nello specifico, è stato rilevato che chi si alimentava di poca carne aveva un rischio di contrarre un cancro al pancreas o malattie respiratorie inferiore sino al 40-45 % rispetto a coloro che avevano mangiato carne per almeno cinque volte a settimana. Per quanto riguarda vegetariani e vegani, invece, il rischio di morte per tumore al pancreas o conseguentemente a danni del sistema linfopoietico risultava invece dimezzato. Il tasso di mortalità relativo a tutti i tumori è risultato altresì inferiore solo del 10 % in coloro che non mangiavano cibi di origine animale rispetto agli altri gruppi.
Quindi, pur avendo studiato in modo separato vegani e vegetariani, ciò che esce fuori dalla ricerca britannica non ha messo in rilievo differenze rilevanti in merito a ciò che concerne i primi sei motivi di decesso fra carnivori, vegetariani e vegani.
Parola d'ordine: moderazione.
Morale della favola, non c'è alcun collegamento tra un consumo di carne moderato e la riduzione dell'aspettativa di vita, dunque optare per diventare vegetariani o essere carnivori sarebbe una decisione da prendere a discrezione della propria volontà, a meno che non esistano determinate contro-indicazioni mediche.
La parola ''moderazione'', all’interno di una dieta variegata, risulta essere la parola d’ordine per conquistare un eccellente equilibrio alimentare. Un corretto stile nutrizionale deve prevedere il consumo di tutti i cibi in quanto soltanto dall’equilibrio si riesce a formare il puzzle di elementi nutrienti, quotidianamente essenziali e utili al mantenimento della salute e della crescita. In particolare, nuove linee guida provenienti dagli Usa segnalano di tenere conto delle calorie totali assunte prestando particolare attenzione alla pericolosità di zuccheri e grassi saturi.