Al momento non si può parlare di una vera e propria situazione d’emergenza, ma se dovesse continuare ad espandersi, potrebbe diventarlo a breve. Stiamo parlando del virus ‘Zika’, che si è diffuso rapidamente tra il 2015 e il 2016 in numerosi Paesi dell’America Centrale del Sud. Ma cosa fa di preciso questo virus e da chi è ‘veicolato’? Le portatrici del virus sono le zanzare, nello specifico la razza ‘Aedes Aegypty’, che si trova in tutto il macro continente americano, ad eccezione di Canada e Cile: un loro morso può trasmettere la febbre dengue e il chikungunya.

Nelle donne incinte una puntura di questo insetto può provocare nel nascituro la microcefalia. In Brasile (paese più colpito), su 270 casi registrati di bambini/e nati/e con microcefalia, già sei sono stati collegati ufficialmente al virus ‘Zika’.

Il rischio più alto

Al momento i Paesi maggiormente a rischio, oltre al Brasile, sono: Colombia, Suriname, El Savador, Honduras, Messico, Panama e Venezuela. Oltre ad Argentina, Canada, USA e Cuba, dove per il momento non si registra nessun caso confermato, nel resto dei Paesi dell’America insulare e Meridionale il livello di allerta rimane alto vista la vicinanza con territori in cui il virus ha attecchito maggiormente.

In tutta Europa sono stati registrati una decina di casi tra fine 2015 e inizio 2016. due di questi nel Nord Italia: si trattava di persone che avevano visitato uno dei suddetti Paesi, ma che oggi sono guarite del tutto. Per il momento, quindi, nessun allarme serio per Europa ed Italia.

Le contromisure

Il Ministero della Salute ha sconsigliato di recarsi nei Paesi dove il rischio è più alto. A chi, per un motivo o l’altro, dovesse mettersi ugualmente in viaggio, vengono fatte alcune raccomandazioni. In primis portare con sé repellenti per zanzare acquistati in Italia. Nel caso in cui si dovesse viaggiare con una donna incinta, fare molta attenzione ad acquistare prodotti che non presentino controindicazioni per donne in gravidanza.

Inoltre è consigliabile mettere in valigia camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, da indossare in quelle ore del giorno in cui la zanzara che trasporta il virus è più attiva. Infine, se si aspetta un bebè o se si ha un bimbo/a piccolo/a, è meglio rivolgersi al medico di fiducia qualche giorno prima della partenza al fine di adottare le contromisure giuste per un viaggio dall’altra parte del Mondo.

Intanto il Ministro della Sanità brasiliano ha ammesso che il Paese sta ‘nettamente perdendo’ nella lotta contro il virus. Dichiarazioni smentite prontamente dalla presidente Dilma Rousseff, che ha tranquillizzato il suo popolo ed ha al contempo invitato organizzazioni e sindacate a mobilitarsi per dare una mano a sconfiggere il virus. Dal 5 al 21 agosto, a Rio de Janeiro, sono in programma le Olimpiadi Mondiali: eliminare la minaccia, quindi, è più importante che mai.