Nuova frontiera in campo medico-scientifico quella che si è aperta a Pescara all’ospedale Santo Spirito: all’interno del reparto di ematologia e medicina trasfusionale è nato, infatti, l’istituto tessuti e biobanche o, più comunemente, cell factory.La struttura, costata alla Regione Abruzzo 4 milioni di euro, dal 2017potrà ospitare i primi pazienti che si sottoporranno a questa modernissima tecnica; c'è bisogno, però, di un anno di esperimenti prima di poter sottoporre i soggetti con malattie degenerative a questa nuova pratica ed, infine, dell'approvazione dell'Aifa (Associazione Italiana del farmaco).

Cos'è la cell factory

La cell factory, grande circa 200mq, provvede alla raccolta, conservazione, trattamento e distribuzione delle cellule staminali prelevate da cordone ombelicale, tramite le quali non vi sarà più bisogno della chemioterapia per la cura dei tumori;inoltre, sarà possibile curare le malattie degenerative più comuni, tra le quali l'Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla ed i mielomi.

La pratica, è sicuramente molto più semplice del trapianto di midollo osseo: infatti, se per effettuare questo tipo di trapianti vi era bisogno di un donatore compatibile molto difficile da trovare, anche all'interno della stessa famiglia, con il prelievo di cellule staminali da cordone ombelicale vi sarà la possibilità di effettuare maggiori trasfusioni in quanto il sangue potrà essere utilizzato da tutti quei pazienti che necessitano di questo tipo di pratica.

All'inaugurazione della cell factory erano presenti, in rappresentanza della Regione, l'assessore alla sanità Paolucci, il deputato e medico chirurgo Vittoria D'incecco, il presidente della Provincia di Pescara Di Marco, il direttore del dipartimento di ematologia e medicina trasfusionale, dottor Di Bartolomeo e la neo dirigente della Cell Factory, Tiziana Bonfini.