Avere un sorriso smagliante è il desiderio di tutti. È importante per noi stessi e per avere buone relazioni sociali, ma sappiamo anche che avere una bocca sana è fondamentale per la nostra salute. Una delle malattie associate a problemi parodontali è il cancro al pancreas, uno dei tumori più terribili e ancora difficilmente curabili. Un gruppo di ricercatori del NYU Langone's Laura and Isaac Perlmutter Cancer Center di New York, ha individuato due batteri che, se presenti nel cavo orale, aumentano significativamente le probabilità di avere questo cancro.

I risultati sono stati presentati da Jiyoung Ahn, direttrice del centro di ricerca di New York, al meeting annuale di oncologia AACR (American Association for Cancer Research) in programma in questi giorni a New Orleans.

Un nesso tra problemi parodontali e cancro al pancreas

Studi precedenti avevano già messo in evidenza che avere problemi di salute orale, come la perdita dei denti, è associato ad un maggiore rischio di tumore al pancreas. Da questo dato è partita la ricerca di Jiyoung Ahn, per provare a identificare i batteri presenti nel cavo orale di soggetti con problemi parodontali, malati di cancro al pancreas.

Hanno analizzato il liquido del lavaggio orale di 361 persone che in seguito hanno sviluppato un tumore al pancreas.

Mediante tecniche di tecnologia genetica hanno generato un profilo genetico di tutti i batteri presenti. Tenendo conto di una serie di fattori di rischio quali l’età, l’essere fumatore, l’indice di massa corporea, ecc., hanno scoperto che due batteri, il Porphyromonas gingivalis e l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, sono associati ad un incremento del rischio di cancro pancreatico.

Entrando nello specifico, P. gingivalis è associato ad un aumento di rischio del 59%, mentre il secondo batterio, A. actinomycetemcomitans, è associato addirittura ad unrischio accresciuto del 119%. Questi dati si riferiscono alla presenza dei batteri nel liquido di lavaggio orale di soggetti a cui, entro due anni, è stata diagnosticata la terribile malattia.

A cosa serve questa scoperta?

Negli Stati Uniti, ma il dato non è molto diverso da quanto osservato in Europa e in Italia, a circa l’1,5% di uomini e donne, ad un certo punto della loro vitaverrà diagnosticato un cancro al pancreas. La sopravvivenza nell'arco di 5 anni è del 5%. Questi numeri forse possono spiegare l’importanza di questa scoperta.

La Prof.ssa Ahn precisa: "non abbiamo dimostrato un rapporto causa-effetto tra i due batteri e il cancro al pancreas, ma solo una relazione". Inoltre la ricerca è stata effettuata solo su persone non-ispaniche, bianche e in buona salute. Quindi non è detto che questi risultati possano essere generalizzati".

"Tuttavia - aggiunge la ricercatrice -questa è un’informazione importante per disegnare delle strategie efficaci nella prevenzione di questo terribile tumore, ma può essere utile anche per arrivare ad una diagnosi precoce".

Soprattutto, aggiungiamo noi, questi risultati sicuramente incoraggeranno altri studi. Il cancro al pancreas ha urgente bisogno di tanta buona ricercaper trovare qualche possibile soluzione.