Scatterà domani, 20 aprile 2016, l’aumento sui prezzi delle sigarette. Per i fumatori, infatti, il vizio del tabacco costerà 20 centesimi in più. Le marche che andranno ad incrementare il prezzo saranno Marlboro, Chesterfield, Merit e Diana. Per ciò che riguarda tutti gli altri prodotti, l’aumento è previsto per i prossimi giorni, anche se – al momento – non si conosce la data esatta.

Fumatori nuovamente colpiti da aumento prezzo sigarette

Concedersi un pacchetto di sigarette diventa, dunque, sempre più un lusso. Sono molti, infatti, gli italiani a lamentarsi del continuo rincaro delle bionde negli ultimi anni, che hanno visto rincarare i loro prezzi, dal 2006 ad oggi, di oltre il 25%.

Un aumento dei prezzi vertiginoso, se si considera che la maggior parte degli introiti finisce nelle tasche dello Stato, il quale – fino a prova contraria – dovrebbe essere contrario al fumo.

Rincaro prezzi dal 20 aprile a partire da mezzanotte

L’aumento dei prezzi delle sigarette prenderà il via con la mezzanotte di mercoledì 20 aprile. Non è ancora dato sapere quando ci sarà la prossima stangata, ma si parla di ottobre, mese in cui il prezzo per un pacchetto potrebbe schizzare alle stelle. Si vocifera, infatti, che il governo Renzi vorrebbe aumentare, in un colpo solo, di un euro per un solo pacchetto di sigarette (es. per chi fuma un pacchetto al giorno, sarà costretto a sborsare – dopo l’aumento di domani e l’ipotetico aumento di ottobre) 36 euro in più al mese.

Sicuramente, si tratterebbe di una bella stangata.

Quali alternative per i fumatori?

Sicuramente, il miglior modo per risparmiare e protestare contro il rincaro dei prezzi del tabacco è quello dismettere di fumare completamente. In tal modo, infatti, lo Stato vedrebbe crollare i propri ricavi da un qualcosa di altamente nocivo e si innalzerebbe – sensibilmente – l’età media degli italiani.

Nel caso in cui, invece, non si riuscisse a smettere di fumare (a causa dell’elevata dipendenza unita ad una scarsa forza di volontà) una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dalla sigaretta elettronica, che, dopo il suo iniziale boom, è stata letteralmente ricoperta di tasse dichiarate, successivamente, illegittime da parte del Consiglio di Stato.