Che una regolare, anche se minima, un’attività fisica faccia bene è ormai un assioma. Ma lo studio, pubblicato il 16 maggio sulla rivista JAMA Internal Medicine, da Steven C. Moore e coll., aggiunge un tassello fondamentale alle conoscenze in questo campo. Per la prima volta, infatti, sono stati presi in esame le abitudini di milioni di persone, residenti sia negli Stati Uniti che in Europa, e sono state individuate forme tumorali che beneficiano in misura più rilevante di un’attività fisica. Sono stati così individuati ben 13 tipi di tumori, dal seno all’esofago, dal rene al fegato, dove l’attività fisica si è rivelata potente alleata nella prevenzione.

In controtendenza il tumore alla prostata che, in contrasto con numerosi dati precedenti, è risultato lievemente sfavorito (+5%).

Corri che ti passa

Una regolare attività fisica contrasta ben 13 tipi di tumori e si conferma una potente alleata nellaprevenzione. Questo è stato il risultato di una vasta analisi condotta dai ricercatori americani, su 1,44 milioni di persone, dai 19 ai 98 anni, residenti negli Stati Uniti e in Europa. Nel dettaglio, questi soggetti, seguiti per 11 anni, hanno riportato su apposite schede, le attività svolte nel tempo libero. Camminare, nuotare, correre, andare in palestra o giocare, normalmente per circa 150 minuti alla settimana, che corrispondono a 50 min./tre volte la settimana suggerite dalle linea guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Sono stati monitorati ben 26 tipi differenti di tumore. Negli undici anni di follow up, quasi 187 mila persone si sono ammalate di tumore ma la percentuale di coloro che facevano regolare attività fisica era complessivamente 7% in meno. All’interno di questa popolazione alcuni dati sono risultati veramente interessanti. Ci sono tumori come l’adenocarcinoma all’esofago che hanno fatto registrare una forte riduzione (42%), seguiti da altri con riduzione significativa come fegato (27%), rene (23%), cardias – valvola tra esofago e stomaco (22%), endometrio (21%), leucemia mieloide (20%), mieloma (17%), colon (16%), testa e collo (15%), retto e vescica (13%), mammella (10%).

Una riduzione del tumore al polmone si è registrata solo nei fumatori o ex-fumatori. In controtendenza il tumore alla prostata che è risultato aumentato lievemente (5%). Anche il melanoma è risultato sfavorito (+27%) ma è del tutto evidente che questo dato è da collegare ad una maggiore esposizione al sole e non all’attività fisica.

Un altro dato interessante, segnalato dai ricercatori, è che queste riduzioni sono risultate indipendenti dalla massa grassa. Questo suggerisce che l’attività fisica attiva processi come la liberazione di ormoni o di fattori antiinfiammatori, che non si correlano con un abbassamento del peso corporeo.

La situazione nel nostro Paese

Questo studio non ha preso in considerazione singoli territori ma si è basato sui grandi numeri, per rendere più evidente eventuali variazioni.Per questolo studio mostra degli evidenti limiti quale l’autocertificazione delle abitudini da parte dei soggetti arruolati, la focalizzazione solo su alcune abitudini, ecc. Tuttavia rimane il dato complessivo, che è del tutto evidente: una regolare attività fisica non può che far bene.Sono oltre 360 mila le nuove diagnosi di tumore che ogni anno vengono fatte nel nostro Paese.

Con 177 mila morti a causa di questa malattia.

E’ stato più volte ricordato l’importanza dell’alimentazione, degli stili di vita, di una regolare attività fisica. Questa nuova ricerca aggiunge qualche elemento nuovo ma, a giudizio di chi vi scrive, data la vasta platea dei soggetti arruolati, l’ampio intervallo di età oltre alle differenze che innegabilmente ci sono tra l’Europa e gli Stati Uniti, giusto per dare un’idea, questi dati vanno considerati solo indicativi. Ma sono sempre molto utili.