Sarà contento Silvio Berlusconi, che qualche anno fa annunciava di voler vivere fino a 120 anni. Una frase che ai tempi aveva suscitato ilarità, ma ora non sembra più così impossibile. Due ricercatrici della University's School of Veterinary Medicine and Science di Nottingham, Lisa Chakrabarti e Amelia Pollard, hanno scoperto che esiste una proteina capace di rallentare l'invecchiamento cellulare. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Aging e potrebbe essere il punto di partenza per la più grande sfida che l'uomo abbia mai lanciato contro la natura, ovvero fermare il tempo.
Ancora un grande successo ottenuto studiando le proteine, dopo quello inerente alla Sla che aveva individuato l'aggregazione di proteine che uccide i neuroni.
ETERNA giovinezza- L'indagine di questi studiosi potrebbe rivoluzionare per sempre il nostro modo di concepire la vita; approfondendo il discorso su questa proteina, si potrebbero scoprire e di conseguenza produrre nuovi farmaci in grado di rallentare l'invecchiamento cellulare del nostro organismo. Alcune malattie gravissime come l'Alzheimer e il Parkinson, inoltre, potrebbero essere rese più innocue.
SCOPERTA -Le due ricercatrici si sono concentrare su una particolare famiglia di proteine, quelle di anidrasi carbonica, che si trovano all'interno dei mitocondri e che sono delegate alle conversione dell'ossigeno nell'energia necessaria per alimentarlo.
Attraverso un particolare processo chiamato elettroforesi bidimensionale, gli scienziati hanno analizzato le proteine di cervelli animali giovani e meno giovani e hanno scoperto che la quantità di anidrasi carbonica è maggiore (e le proteine sono più attive) nei cervelli più anziani. Per avvalorare questa tesi, gli scienziati hanno studiato l'effetto della proteina sui vermi nematodi e hanno scoperto che riducono notevolmente la loro durata di vita.
PROSPETTIVE- Come far tesoro di questo studio? Aver scoperto la proteina che causa l'invecchiamento delle cellule può essere il trampolino di lancio verso la fabbricazione di elisir o farmaci che possano contrastare il naturale corso della natura e gli scienziati sono già al lavoro per analizzare nello specifico la composizione chimica di queste proteine. Da oggi, l'incessante scorrere del tempo fa un po' meno paura.