A Livorno il mesotelioma fa registrare dati incredibili, se si pensa che su 156 mila abitanti in quindici anni sono più di 150 i casi di tumore generato dall'Amianto. Un valore allarmante che apre in città un dibattito serio sulle ragioni di questa problematica, e sul perché Livorno rappresenti un luogo dove il mesotelioma ha trovato largo spazio. Dai risultati delle ricerche pubblicati sul Quaderno della salute del ministero del 2012, Livorno è la ventisettesima città d'Italia per le morti di tumore da amianto, presentando una media di 6 decessi ogni 100 mila abitanti, quando la media nazionale è di 2 ogni 100 mila.
La ricerca è stata fatta su un arco temporale di quindici anni, dal 1993 al 2008, negli ultimi 8 anni le cose però non sono affatto migliorate.
Dati degli ultimi anni
Stando all'analisi fatta dalla Asl di Cecina, dal 2008 in poi i casi sono ancora aumentati, e al momento si viaggia sui 7 casi ogni 100 mila abitanti, mentre la media della Toscana è di 2,11 decessi ogni 100 mila abitanti. Tra le zone più colpite risulta Rosignano Marittimo, dove nei quindici anni di ricerca precedenti si erano riscontrati ben 25 morti da amianto su una popolazione di appena 30 mila unità. Si cerca ancora di capire come mai la città toscana abbia questa elevata concentrazione di mortalità da mesotelioma molto più alta della media nazionale, e cosa ci sia di diverso dalle altre città italiane che pure loro negli anni hanno avuto a che fare con questo materiale.
Ricordiamo che nel 2015 era stata fatta un'indagine sull'acqua che arriva nelle case della città, e lì erano state trovate tracce di amianto.
Ezio Bonanni: "Livorno paga lo scotto industriale"
Ezio Bonanni Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, ha dichiarato che "Livorno sta pagando oggi il prezzo di un inquinamento chimico prodotto dalle industrie, dalla produzione di energia e dal trattamento dei rifiuti.
Ciò ha generato una vera e propria "epidemia" di mesotelioma nella città". Ezio Bonanni intervenuto in una assemblea pubblica che si è tenuta nel comune di Rosignano Marittimo, ha aggiunto che "il mesotelioma è solo la punta di un iceberg, perché l'amianto può provocare anche altre patologia come l'asbetosi, le placche pleuriche, le fibrosi e molte altre problematiche di carattere tumorale". L'ultimo caso della Trw e degli ex dipendenti che si stanno ammalando di patologie tumorali alla vescica e ai reni, è riconducibile all'amianto che per oltre quarant'anni ha albergato nei capannoni.