La Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) lancia un appello: 'Le strategie del marketing, per arrivare ai più giovani, sono diventate subdole e troppo aggressive. Talmente tanto che l’Europa deve intervenire, per difendere e tutelare i soggetti più vulnerabili: le pressioni, infatti, arrivano ai bambini e agli adolescenti non solo attraverso i soliti media, ma anche sui vari social, i giochi su internet e i moderni cellulari proponendo sale, bevande non alcoliche ma ricchissime di zuccheri, grassi e altre sostanze che aggravano i problemi dei soggetti in sovrappeso, o giàsulla strada dell'obesità’.
La Oms: il marketing via social danneggia i più giovani
Spesso i genitori non si accorgono, o sottovalutano la potenza, di quanto possano essere convincenti i giochi virtuali con protagonisti dei cioccolatini, caramelle, cibi grassi e bevande zuccherate; e molti non conoscono nemmeno l'esistenza della 'geolocalizzazione satellitare' attraverso i cellulari, che le aziende usano per invitare i ragazzi a provare dei prodotti nei negozi della zona. Anche le catene alimentari più note (come McDonald's per esempio) luogo di gioco per i ragazzini - soprattutto in alcune pizzerie negli Stati Uniti e in Giappone per 'Pokemon Go' - usano questo tipo di strategia spingendoli al consumo, quando entrano nel locale.
L'evidenza è ormai inequivocabile - spiega l'Oms - tutti sappiamo che l'obesità infantile è legata al marketing, che modifica le preferenze alimentari dei più piccoli, proponendo bevande ecibiche non possiamo certo definire 'sani'.
Gli stati devono intervenire: scrive la Oms
In un documento di circa 40 pagine l'Oms scrive: 'Gli Stati hanno il dovere di intervenire perchè i bambini devono essere protetti dal marketing digitale, che spinge al consumo di prodotti nutrizionalmente dannosi per la salute.
Se necessario interverremo con pesanti sanzioni, non solo di natura economica, ma soprattutto con regole che andranno tassativamente rispettate: i bambini dovranno essere tutelati, ed estendere anche alle attività online qualsiasi tipo di protezione già esistente. L'Oms, per quanto riguarda internet, chiede di imporre, per esempio, la rimozione di tutte le pubblicità di alimenti potenzialmente rischiosi per la salute dei bambini.
'In questo modo facciamo un passo avanti, anche se non è una soluzione definitiva, evitando che si possano influenzare le scelte alimentari dei più giovani fino al rischio di obesità'. Almeno il 60% dei bambini in sovrappeso resterà tale durante la pubertà e - probabilmente - sarà un adulto obeso: un fattore che inevitabilmente avràcome conseguenza il cancro, il diabete e malattie cardiovascolari'.
L'obesità giovanile in aumento
Queste pubblicità - ed è una cosa molto preoccupante - usano una tattica ben precisa: prima attraggono i ragazzi con il divertimento, poi li 'spostano' subdolamente su 'special days' del marchio famoso e vari eventi di intrattenimento. Da parte loro, i giovani hanno ben poche possibilità di resistere all'invito: ecco perchè bisogna intervenire duramente, se non vogliamo in futuro una popolazione interamente fatta di obesi.