La meningite è una malattia molto rara che colpisce spesso bambini che sono nel loro primo anno di vita. Questa è la ragione per cui è una delle malattie che più spaventa le famiglie. Di recente però questa grave infezione è tornata a far parlare di sé, provocando in Toscana la morte di un 45enne e di un 64enne.

Cos'è la meningite?

All’origine della meningite, ovvero l’infiammazione delle membrane protettive che ricoprono l’encefalo e il midollo spinale, ci sono svariati agenti patogeni. A causare l’infezione possono essere virus o batteri. Le forme più gravi di meningite che hanno portato in alcuni casi alla morte, sono quelle di origine batterica.

I batteri coinvolti sono spesso lo pneumococco e il meningococco.

I sintomi inizialmente sono difficili da riconoscere, motivo per cui la diagnosi spesso, tarda ad arrivare. Inizialmente l’individuo è in stato febbrile. Successivamente si avverte un forte mal di testa e dopodiché rigidità muscolare. Dopo quasi 24 ore si presentano sintomi come perdita di conoscenza o convulsioni.

Com'è stata monitorata nel corso degli anni

In Italia, dal 1994 esiste un sistema di sorveglianza che monitora la circolazione dei vari batteri che possono provocare la meningite di origine batterica. Nel 2013 per esempio, sono stati segnalati più di 160 casi di malattia da meningococco e quasi 1000 casi di malattia da pneumococco.

Quali sono le misure di prevenzione da adottare

Le forme di meningite batterica sono tante, ma per molte esiste già un vaccino. Tutti sono strumenti di prevenzione che puntano ad una specifica forma e, poiché la meningite può essere causata da diversi batteri, proteggersi da una di esse non porta ad una protezione totale da questo tipo di infezione.

Per quanto riguarda alcuni ceppi di meningite, l'immunizzazione è inserita in alcuni vaccini obbligatori e pertanto vi è una copertura elevata che si avvicina al cento per cento. Anche per quanto riguarda lo pneumococco e il meningococco di tipo C, da diversi anni sono stati diffusi vaccini che hanno contribuito alla riduzione dei casi di malattia.