L'1 gennaio 2017 compierà tre anni la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo in Colorado, uno degli stati occidentali degli USA e il primo a compiere questo passo legislativo. Quindi, cominciano a essere disponibili sufficienti quantità di dati da analizzare al fine di meglio comprendere gli effetti della cannabis adoperata a scopo ricreativo o curativo. Utilizzando questi dati, gli psicologi della Colorado State University hanno cominciato a studiare gli effetti della cannabis sull'umore dei consumatori giovani e hanno scoperto che la cannabis potrebbe favorire la Depressione invece che ridurne i sintomi.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica PeerJ che è open access, cioè accessibile gratuitamente da tutti.

I controversi effetti della cannabis su ansia e depressione

Il rapporto di causa-effetto tra l'uso della cannabis e i sintomi dei disturbi dell'umore, come la depressione, o dei disturbi d'ansia è tuttora poco chiaro. Le prove scientifiche in merito sono, infatti, ancora molto contraddittorie. Alcune ricerche suggeriscono che l'uso della cannabis possa aumentare il rischio di sviluppare i sintomi della depressione, mentre altre ricerche non trovano un legame significativo. Infine, altre ricerche ancora indicano che l'uso della cannabis rende più probabile lo sviluppo dell'ansia piuttosto che della depressione.

La mancanza di chiarezza scientifica sugli effetti ansiolitici e antidepressivi della cannabis deriva da diversi fattori che hanno reso disomogenei e poco confrontabili gli studi pubblicati. In primo luogo, la cannabis può essere distribuita sotto forma di preparazioni differenti come olio (oil), cera (wax) oppure in schegge (shatter).

Poi, numerosi studi hanno utilizzato cannabinoidi sintetici per valutare gli effetti della cannabis. Infine, esistono diversi ceppi di cannabis con un diverso contenuto relativo dei due principali fitocannabinoidi, ovvero il tetraidrocannabinolo o THC e il cannabidiolo o CDB. Proprio quest'ultimo sembra avere effetti antidepressivi, sebbene i ceppi più diffusi di cannabis, così come le preparazioni più utilizzate, contengono sempre più elevati livelli di THC.

La cannabis favorisce i sintomi della depressione

"In uno studio precedente" spiega la professoressa Lucy Troup nell'introdurre il suo nuovo studio "abbiamo osservato che le risposte del cervello a stimoli con valenza emotiva, come volti allegri o arrabbiati, sono alterate nei consumatori di cannabis". Questo risultato ha suggerito ai ricercatori americani che vi fosse una relazione complessa tra assunzione di cannabis, umore e stati emotivi.

"Nello studio appena pubblicato" continua a spiegare la professoressa Lucy Troup "abbiamo voluto proseguire nell'indagine confrontando gli effetti della cannabis sull'umore e sull'ansia su 172 studenti della nostra università suddivisi in tre gruppi: i consumatori abituali di cannabis, i consumatori saltuari e coloro che non fanno uso di cannabis.

L'indagine è stata condotta tramite l'analisi di speciali questionari compilati dagli stessi studenti".

In questo modo gli psicologi della squadra della professoressa Lucy Troup hanno scoperto che i consumatori che occasionalmente fanno uso di cannabis per far fronte a momenti difficili o a veri e propri periodi di depressione ottengono, in realtà, un aumento dei sintomi depressivi. In altre parole, chi assume cannabis per far fronte alla depressione potrebbe ottenere l'effetto opposto.

"Dunque, noi non affermiamo che la cannabis induce depressione" conclude la professoressa Lucy Troup "ma che le persone che la usano per contrastare i sintomi della depressione rischiano di ottenere un peggioramento dei sintomi".

Lo studio non solo conferma che la relazione tra assunzione di cannabis e umore è complessa, ma evidenzia, ancora una volta, che solo la ricerca scientifica può fare chiarezza sul rapporto tra cannabis e psiche e non le opinioni della gente.