Quest'anno l'influenza ha messo a letto già 3 milioni di italiani. L'anno scorso invece soltanto a marzo si era arrivati a questi numeri. A proposito dell'andamento dell'epidemia stagionale che non ha raggiunto ancora il picco, Claudio Cricelli presidente della Società italiana di Medicina Generale (Simg) ha fatto il punto della situazione.

Cricelli sottolinea l'impatto notevole che ha avuto l'influenza per quanto riguarda l'assistenza da parte dei medici che hanno dovuto fronteggiare il moltiplicarsi dei casi in un così breve lasso di tempo a cavallo tra le festività di Natale e di Capodanno.

In particolare precisa il medico che nell'arco di tempo di circa due mesi e mezzo 48 mila medici sono stati chiamati a gestire 5 o 6 milioni di pazienti affetti dall'influenza o da sindromi para-influenzali talvolta accompagnate da complicazioni più o meno gravi. Anche le consultazioni ambulatoriali si sono più che triplicate. Da sottolineare anche la notevole mole di lavoro che sta interessando i Pronto Soccorso, che rappresentano il primo presidio medico a cui si rivolgono i pazienti, in cui si sono registrati picchi di accesso, dovuti soprattutto a complicanze quali bronchiti e polmoniti.

Influenza 2017: la fascia di popolazione più colpita

Anche quest'anno a risultare più colpiti risultano i bambini.

Quest'anno però risultano particolarmente a rischio anche gli anziani a causa di una maggiore diffusione del ceppo virale H3N2, che colpisce soprattutto i soggetti sopra i 65 anni. I 63 casi gravi che si sono registrati dall'inizio dell'epidemia, di cui 8 mortali, non a caso riguardano proprio gli anziani.

Influenza 2017: i soggetti più a rischio

L'influenza è prodotta da un virus che va ad infettare le prime vie aree, ovvero naso gola e polmoni, con tosse e starnuti, ma anche goccioline di muco e di saliva. Tuttavia il contagio può avvenire anche per via indiretta mediante il contatto con mani infettate dalle secrezioni respiratorie.

in media il virus influenzale colpisce l'8% della popolazione italiana. La curva epidemica del virus generalmente raggiunge il picco nel mese di febbraio.

I casi più gravi possono verificarsi a carico degli anziani sopra i 65 anni affetti da patologie croniche quali diabete o malattie del sistema immunitario e cardiovascolari. A rischio anche i bambini molto piccoli e le donne in gravidanza.