Il tratto gastrointestinale, in condizioni fisiologiche, digerisce e assorbe i nutrienti, protegge il corpo da danni fisici e chimici, lo rende immune agli antigeni esterni e mantiene l’organismo in equilibrio mediante il microbiota intestinale.
Il degrado di queste funzioni si associa a stress ossidativo nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), come il morbo di Chron (MC) e la colite ulcerosa (CU). Sono pertanto necessari supplementi di antiossidanti, per recuperare e mantenere le funzioni intestinali. Ma quali integratori utilizzare?
Sono stati analizzati ben 80 studi clinici dal gruppo del Department of Medicine, McMaster University, Hamilton (Canada), pubblicati sulla rivista Medical Principals and Practice nel marzo 2017.
I supplementi risultati più efficaci contro l’MC, nella maggioranza degli studi clinici, sono stati la Boswellia, l’Artemisia e l'Olio di pesce; per la cura della CU si sono dimostrati validi la Camomilla, la Curcuma e l'Olio di Pesce.
Questi integratori esercitano una potente azione antinfiammatoria e antiossidante, mediante inibizione delle vie metaboliche dello stress ossidativo; se ne consiglia quindi l’utilizzo insieme ai farmaci, per ottenere la remissione delle malattie e prevenirne le recidive.
Stress ossidativo
Le MICI sono l’effetto di un’interazione tra geni e fattori ambientali; alternano periodi di remissione con recidive, e stanno aumentando in corrispondenza con l’aumento dell’igiene e dell’industrializzazione.
Nonostante l’MC possa colpire qualsiasi tratto dell’apparato gastrointestinale, mentre la CU solo colon e retto, i sintomi sono comuni: diarrea, febbre, fatica, dolore addominale e crampi, sangue nelle feci, fistole anali.
L’infiammazione generata da un aumento di TNFalfa (citochina proinfiammatoria), attivazione della NOS inducibile (enzima produttore di ossido nitrico ad effetto vasodilatante) e NFkB (fattore di trascrizione attivante i geni coinvolti nell’infiammazione) si associa ad uno stress ossidativo; ossia un aumento di radicali superossidi (ROS) e perossinitriti prodotti da neutrofili, monociti e macrofagi che infiltrano la mucosa intestinale infiammata.
Il microbiota intestinale risulta modificato (riduzione di batteri protettivi e aumento di batteri dannosi come E. coli); si suggerisce di assumere anche probiotici e prebiotici per normalizzare l’ecosistema della microflora intestinale.
Effetto degli antiossidanti
I trattamenti farmacologici a base di antinfiammatori steroidei, agenti immunosoppressivi (azatioprina, sulfasalazina, mesalamina, 6-mercaptopurina, metotrexate) e agenti anti-TNFalfa possono avere effetti collaterali severi, ma la combinazione con alcuni antiossidanti ad effetto antinfiammatorio è stata vantaggiosa per i pazienti affetti da MICI.
Particolarmente efficaci si sono dimostrati la Boswellia, grazie agli acidi boswellici (inibitori della lipossigenasi), la Curcuma, inibitore delle vie infiammatorie (ciclossigenasi), la Camomilla, contenente bisabololo, chamazulene, apigenina e luteolina, l’Artemisia tramite artemisinina, mircene e canfora, e gli omega 3 dell’Olio di pesce.
Altri antiossidanti, presi in esame per la cura di queste patologie, non hanno, al contrario, dimostrato sufficienti benefici: Aloe vera, Andrographis Paniculata, Mirtillo nero, Capsicum, Carnosina, Fumarato Ferroso, Tè verde, Kiwi, N-Acetilcisteina, Melograno, Psillium, Picnogenolo, Resveratrolo (vino rosso), Superossido Dismutasi e Tormentil.