Un lavoratore che si occupa di nettezza urbana nel Canavese è stato buttato fuori dalla propria azienda perché malato di Parkinson. Questa è la triste vicenda di Franco Minutiello, cinquantanovenne cittadino di Courngè, licenziato dopo aver prestato servizio per 11 anni nella Teckonservice.

"Non hanno avuto alcun rispetto della mia vicenda della mia persona", afferma l'uomo a La Stampa, promettendo di portare l'azienda in causa davanti al giudice del lavoro.

"Siamo sudando il caso - dice l'avvocato, Silvia e ingegneri - ma c'è da dire che il mio assistito è stato particolarmente sfortunato".

Sarebbero bastati ulteriori 24 mesi e Minutiello avrebbe potuto usufruire allo scivolo della pensione anticipata.

La triste vicenda ha inizio circa tre anni fa, quando l'uomo avverte i primi sintomi fino ad arrivare la brutta diagnosi dei medici. "Mi sono assentare parecchio per le cure, non stavo bene non potevo più svolgere la mia attività di netturbino come voleva come pretendeva l'azienda da me".

Alberto Gabardini, attuale responsabile dell'azienda precisa: "conosciamo bene la situazione di questo signore e ci dispiace molto per la sua malattia. Ma questa è un'azienda, non l'istituto di carità". "Per noi lavorano già quasi 30 persone inabili. Per un dipendente malato in più non c'erano altre mansioni idonee a svolgere".

La riabilitazione nella malattia di #parkinson è associata alla cura farmacologica data al paziente. La maggior parte dei malati, parliamo di circa del 60% dei casi sviluppa una disabilità individuale che porta ad una limitazione delle normali attività quotidiane, sia sotto l'aspetto di sicurezza ed anche nella autonomia individuale del soggetto.

La riabilitazione segue ordinati obiettivi, conservare o aumentare il livello delle attività che il paziente riesce ad avere in quel determinato momento. Diminuire la bradicinesia, ossia la lentezza del movimento e la rigidità, aspetti che sono correlati fra loro. La malattia ha dei segni cardinali che sono uguali per tutti, ma non ha una sintomatologia uguale per tutti.