Una delle cause principali della mortalità della popolazione mondiale è dovuta alle malattie portate dagli insetti. E' stato annunciato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ogni anno almeno 700 mila persone muoiono a causa di punture di mosche, zecche e zanzare. Si tratterebbe di un dato allarmante, che deriva dai controlli periodici che vengono effettuati sulla popolazione mondiale. Il rischio maggiore è rappresentato dalla diffusione veloce con cui le malattie vengono trasmesse a causa degli insetti infettati, che agiscono come portatori sani di malattie gravi, e nella maggior parte dei casi mortali.
Le principali malattie da insetti
Negli ultimi anni si è assistito ad una ricomparsa di malattie, che si pensava fossero state debellate definitivamente. Tra queste la diffusione della Zika, la ricomparsa del dengue e di una nuova minaccia rappresentata dalla comparsa della chigungunya. Si tratta di uno scenario pericoloso, dato che lo stesso direttore dell'Oms Margaret Chan, ha detto che il mondo non è preparato ad affrontare tali patologie diffuse da insetti. La gravità della situazione è evidente e continua a peggiorare a causa del costante traffico di transazioni commerciali.
Un piano d'emergenza
Per cercare di far fronte a questo tipo di emergenza, l'Oms ha stilato un Piano di risposta globale che dovrà essere raggiunto entro il 2030.
Questo al fine di sconfiggere determinate patologie mortali, quali la malaria, la filiriasi enfatica, la leishmania, l'encefalite. Lo scopo principale di questo programma consiste nell'ottenere nuovi e aggressivi interventi contro i cosiddetti insetti- vettore. Per far ciò è necessario mettere in atto le migliori infrastrutture di monitoraggio sulle malattie da insetto, per potere utilizzare i migliori insetticidi e nuovi repellenti.
Tale piano, che prevede una spesa di circa 330 milioni di dollari a livello globale, comporta anche la collaborazione con le stesse comunità locali. Il contributo dei mezzi tecnologici e della scienza deve essere affiancato ad una costante sorveglianza delle abitazioni, per evitare che i virus si diffondano nelle zanzare, come portatori di batteri comuni. Secondo quanto riportato dal professore dell'Università di California Thomas Scott, che ha contributo alla ricerca dei dati per l'Oms, è necessario adattare a livello locale i piani di controllo.