Quanto scoperto dai ricercatori di Biologia molecolare del Medical Research Council in Gran Bretagna, in collaborazione con l'Indiana University School of Medicine, rappresenta senz'altro un passo in avanti importante nella comprensione di come progredisce il morbo di Alzheimer. I ricercatori utilizzando degli strumenti ad altissima risoluzione, sono riusciti ad osservare le strutture dei filamenti delle proteine tau. Nello specifico hanno utilizzato la crio-microspia elettronica, che consente di andare a studiare fin nei minimi dettagli a livello atomico la struttura di queste proteine.

Ma andiamo ad esaminare cosa sono le proteine tau e perché possono contribuire in maniera determinante alla progressione di questa malattia neurodegenerativa.

Proteine tau e morbo di Alzheimer

Queste proteine sono presenti nei neuroni dove formano dei filamenti, che oltre a stabilizzare la struttura della cellula, servono soprattutto ad espellere dalla stessa le proteine tossiche. In sostanza però quando la proteina tau presenta delle anomalie, non è più in grado di espellere gli scarti metabolici della cellula. In tal caso le cellule provano ad eliminare questi materiali di scarto ricorrendo ad altri meccanismi che risultano però molto meno efficaci, per cui le proteine beta amiloidi che vengono ritenute all'origine del morbo di alzheimer, rimangono all'interno delle cellule esercitando i loro effetti tossici.

Detto in altri termini, queste proteine tau quando presentano dei difetti, tendono a formare dei fasci di filamenti che sono dei marcatori primari non solo dell'Alzheimer ma anche di altre patologie neurodegenerative.

In effetti grazie a queste tecniche di imaging, i ricercatori hanno la possibilità di comprendere meglio come progredisce questa patologia del cervello a livello molecolare.

La ricerca potrebbe quindi aprire nuove prospettive di trattamento di questa malattia che ruba l'identità ai pazienti andando ad erodere progressivamente la memoria.

Alzheimer: cos'è

Questa malattia neurodegenerativa si manifesta con il lento declino delle facoltà della memoria, del pensiero e del ragionamento. Uno dei sintomi riguarda ad esempio la facilità con cui si dimenticano informazioni apprese recentemente.

Progressivamente bisogna ricorrere a strumenti di ausilio per la memoria, ad esempio dispositivi elettronici, agende, o chiedere il supporto dei familiari. Molto spesso chi soffre di questa malattia fatica a portare a termine le azioni intraprese nella quotidianità. Inoltre chi è malato di Alzheimer ha un senso confuso del tempo, ad esempio presenta difficoltà a capire ciò che non avviene immediatamente o si dimentica di dove si trova. Altri sintomi riguardano difficoltà nel parlare o nello scrivere, una ridotta o scarsa capacità di giudizio, il ritiro dal lavoro o dalle attività sociali e i frequenti cambiamenti di umore e di personalità.