Secondo uno studio appena concluso e finanziato dallo IARC, International Agency for Research on Cancer, insieme con l'Imperial College di Londra, bere tre tazzine al giorno di caffè allungherebbe la vita e ridurrebbe le probabilità di morire di cancro, diabete, infarto, malattie renali. E questo indipendentemente dal fatto che si beva del decaffeinato o il caffè classico. Lo studio è stato pubblicato dettagliatamente sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine.
I criteri utilizzati per condurre lo studio
Sono stati presi in esame circa mezzo milione di individui, in 10 paesi europei tra cui l'Italia, dai 35 anni in su.
Sono state analizzate le loro abitudini di assunzione della bevanda. Si è tenuto conto del metodo di preparazione e del tipo di caffè assunto, se classico o decaffeinato, lungo o corto, espresso o macchiato. Lo studio è durato circa 16 anni, proprio allo scopo di avere delle risultanze certe e incontrovertibili. Infatti, sono state prese in esame anche le cause dei decessi di coloro che avevano partecipato alla ricerca.
I benefici di una regolare assunzione di caffè
Secondo quanto riferisce Marc Gunter, coordinatore dello studio per conto dello IARC, le proprietà benefiche del caffè deriverebbero dai numerosi composti, come i polifenoli o gli acidi cloro genici e i diterpeni, tutti con marcate proprietà antiossidanti.
Questa caratteristica del caffè lo rende un alimento che, se assunto in dosi regolari, riduce notevolmente il rischio di contrarre, in particolare, malattie del tratto digerente e circolatorie.
Secondo uno studio complementare a quello europeo, condotto dall'Università della California su circa 180 mila cittadini americani di differenti etnie, il regolare consumo di caffè riduce il rischio generale di morte, indipendentemente dallo stile di vita o dalla cultura a cui si appartiene.
Lo studio americano ha anche calcolato che il consumo regolare di una tazzina di caffè al giorno riduce statisticamente la probabilità di morte del 12%. Mentre se si assumono regolarmente almeno tre tazzine al giorno della bevanda questa percentuale sale al 18%.
Secondo gli studiosi, quindi, il consumo di caffè avrebbe un benefico effetto su tutto l'organismo in generale.
Infatti, secondo il Dottor Gunter, chi consuma regolarmente caffè, nelle quantità descritte, ha un migliore profilo enzimatico del fegato e una capacità maggiore di controllo dei livelli di glucosio e un più basso tasso di infiammazione dell'organismo in generale. Infatti, nell'organismo di questi soggetti il livello di proteina C reattiva, un indice di infiammazione, è più basso.