I progressi in campo medico, in questi ultimi anni, hanno interessato anche i tumori. In particolare, per quanto riguarda le patologie oncologiche, la possibilità di disporre di strumenti che siano in grado di consentire una diagnosi precoce è fondamentale, perché permettono di sottoporsi quanto prima alle terapie utili per contrastare l'avanzata del tumore stesso.

Tumore al pancreas: diagnosi sempre più precoce

In particolare, un gruppo di ricercatori dell'Università della Pennsylvania, ha messo a punto un sistema in grado di diagnosticare il tumore al pancreas nelle sue fasi iniziali.

Il gruppo di studio è riuscito ad individuare i marcatori del cancro. Per farlo, hanno trasformato le cellule pancreatiche umane affette dal tumore, in cellule staminali pluripotenti indotte. Queste ultime sono state quindi inoculate in modelli animali: in soli tre mesi sono state in grado di formare lesioni precancerose, che nei sei mesi successivi sono evolute ulteriormente in tumori invasivi. Le mutazioni relative al modello animale riguardavano nello specifico i geni Kras e Tp53, risultando analoghe a quelle che si osservano nei tessuti umani colpiti dal tumore al pancreas. Nella fase successiva, gli studiosi hanno rilevato questi biomarcatori nei pazienti oncologici, ponendoli a confronto con quelli presenti in soggetti sani o affetti da pancreatite.

Ebbene, anche in questo caso, il dosaggio dei due marcatori si è rivelato fondamentale nell'evidenziare la presenza del cancro al pancreas.

La messa a punto di questo test ha consentito di distinguere i campioni affetti da questa patologia da quelli sani, e anche da altre malattie di tipo non oncologico, che possono interessare questa ghiandola.

Insomma, l'obiettivo dei ricercatori è quello di sviluppare un test in grado di scoprire la presenza di questo tipo di tumore con una diagnosi sempre più precoce, in modo da aumentare le probabilità di sopravvivenza. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Science Translational Medicine".

Pancreas: diagnosticarlo con un selfie

Ma la ricerca di cui vi abbiamo dato conto non rappresenta l'unica novità in merito al cancro al pancreas. In particolare, i ricercatori dell'Università di Washington hanno messo a punto l'app BiliScreen, che consente con un selfie di sapere se si è affetti o meno dall'adenocarcinoma al pancreas. Grazie ad un sistema sofisticato, questa app consente di misurare il livello di bilirubina nella sclera (ovvero nella parte opaca) degli occhi di una persona. Nei soggetti affetti da cancro al pancreas, i livelli di questa sostanza negli occhi aumentano fino a che non diventano gialli, ma quando ciò accade, vuol dire che la patologia è ormai in fase avanzata.

BiliScreen, invece, consente di scorgere un'anomalia nei valori della bilirubina non percepibile dall'occhio umano. D'altronde, il cancro al pancreas ha un tasso di sopravvivenza di appena il 9%. La diagnosi precoce, quindi, potrebbe risultare fondamentale per aumentare le probabilità di salvezza.