Scoperto nuovo farmaco che blocca la diffusione del virus dell'Hiv

Ad oggi, l'unico paziente che sia riuscito a curare definitivamente il virus dell'Hiv è il "Berlin Patient" Timothy Ray Brown: era il 2007 quando il paziente, in seguito al trattamento della leucemia, si è sottoposto al trapianto di midollo osseo, che ha portato alla generazione di nuove cellule del sangue nel suo corpo. Nonostante Timothy non abbia fatto uso di farmaci antiretrovirali, i livelli del virus sono rimasti da allora irrilevanti.

A distanza di anni, un gruppo di scienziati del campus The Scripps Research Institute (T.S.R.I.) di Jupiter, in Florida, guidato dalla dottoressa Susana Valente, ha condotto una ricerca che ha portato allo sviluppo di un nuovo farmaco in grado di bloccare la diffusione delle cellule infette dal virus dell'hiv.

Come funziona

In seguito ad un trattamento di farmaci antiretrovirali tradizionali mirato all'abbassamento dei livelli del virus nel sangue, il nuovo farmaco potrebbe bloccare la copia e la riproduzione delle cellule infette, in maniera tale da evitarne la replicazione. Esso indurrebbe, poi, nel virus uno stato "dormiente" e sarebbe in grado di sopprimerlo per un periodo di 19 giorni. Il "modus operandi" del farmaco prende il nome di "Block-and-Lock".

Uno studio fatto su topi ha permesso ai ricercatori di notare come nei topi a cui erano stati somministrati solo farmaci antiretrovirali tradizionali il virus abbia ricominciato a replicarsi dopo soli 7 giorni, con un anticipo, quindi, di 12 giorni rispetto alle tempistiche del nuovo farmaco.

Terapie antiretrovirali ancora necessarie?

Nonostante il nuovo farmaco sia efficace sia negli umani che nei topi, esso non rappresenta un'alternativa alle cure tradizionali. Le terapie antiretrovirali tradizionali consistono nell'assunzione di un "cocktail" di tre farmaci uniti in una sola pillola che evita la riproduzione del virus nel corpo.

La pillola deve essere assunta ogni giorno per il resto della vita del paziente per fare effetto; in alcuni pazienti, però, l'Hiv sviluppa una resistenza alla cura e mancare l'assunzione della pillola per un solo giorno ne aggraverebbe terribilmente gli effetti. Le cure tradizionali hanno, inoltre, una serie di controindicazioni ed effetti indesiderati a breve e lungo termine, quali febbre, nausea, vomito, dolori muscolari, fatica, problemi cardiovascolari, diabete, aumento di peso, indebolimento delle ossa...

Il nuovo farmaco potrebbe sopprimere il virus per un periodo di tempo più lungo e ciò farebbe diminuire i rischi portati dalla dimenticanza di una pillola. Debellare in maniera definitiva il virus è sicuramente ciò a cui tutti i ricercatori puntano, ma - almeno per il momento - lo sviluppo di un farmaco che ne eviti la riproduzione e la memorizzazione nelle cellule rappresenta una cura funzionale e realistica.