Un sistema immunitario perennemente attivato può causare un abbassamento della concentrazione di alcuni amminoacidi, soprattutto di triptofano e tirosina, con conseguente ridotta capacità dei neuroni di originare gli ormoni serotonina e dopamina. Il deficit dei neurotrasmettitori può comportare alcune alterazioni comportamentali tra cui l'insorgenza dell'ansia e di paure eccessive. Il sistema immunitario è regolato dall'attivazione dei linfociti T, la cui presenza massiccia determina alterazioni di tutto il metabolismo corporeo, inducendo anche dei cambiamenti comportamentali.

Questo meccanismo è stato scoperto da un team di scienziati giapponesi, dell'Istituto RIKEN di Yokohama, e lo studio è stato presentato con un articolo sulla rivista "Nature Immunology". L'articolo spiega che i linfociti T, una volta attivati, trasformano il loro metabolismo per fronteggiare l'accresciuto fabbisogno energetico, in termini di ATP, e come questi cambiamenti abbiano notevoli ripercussioni sul metabolismo globale dell'individuo.

Gli esperimenti

Sono stati eseguiti numerosi esperimenti su topi di laboratorio che hanno permesso di riscontrare variazioni di amminoacidi nel sangue di soggetti con un sistema immunitario attivato. La concentrazione ematica di amminoacidi si abbassa perchè essi, soprattutto tirosina e triptofano, servono alle cellule T nei linfonodi.

I due amminoacidi però sono componenti essensiali per la sintesi di tutte le proteine necessarie al nostro metabolismo, comprese quelle prodotte dai neuroni e chiamate neurotrasmettitori. Durante un'attività aumentata del sistema immunitario quindi, al nostro cervello arrivano minori quantità di amminoacidi e di conseguenza diminuisce la sintesi di serotonina e dopamina.

Queste 2 proteine sono deputate alla regolazione dell'umore ed implicate nel "circuito della ricompensa", sistema connesso in senso stretto alla motivazione all'azione. Gli scienziati hanno modificato alcuni geni dei topi esaminati in modo da produrre in essi una costante attivazione della risposta immunitaria, ed hanno potuto osservare comportamenti di tipo ansiogeno e dominati da paure esagerate.

Con la somministrazione degli amminoacidi menzionati tramite la dieta, i topi ritornavano in poco tempo alla normalità. Quindi ansia e paure in questo tipo di situazione sono determinate dall'attivazione protratta del sistema immunitario e dalla carenza di triptofano e tirosina, e possono essere tamponate con maneggiamenti del metabolismo, tramite introduzione di nutrienti.

Effetto collaterale o strategia evolutiva?

I ricercatori devono ora comprendere se l'alterazione emotiva conseguente all'attivazione dei linfociti T sia un effetto collaterale del processo o un adattamento ai fini evolutivi. Una diminuzione di "spinta all'azione" potrebbe essere una compensazione evolutiva con la finalità di mantenere l'organismo in stato di quiete per raggiungere prima la guarigione dalla malattia che ha attivato la risposta immunitaria.

L'attivazione indotta nei topi, che utilizza il blocco di un recettore di membrana, è utilizzata in medicina come strategia antitumorale. I linfociti T vengono attivati in modo similare per attaccare le cellule tumorali, e quindi ora si cerca di capire se questo approccio terapeutico possa indurre le stesse alterazioni viste nei topi, nei pazienti trattati. Se anche loro dovessero subire alterazioni comportamentali ed un aumento di ansia e paure, la terapia andrebbe rivista o mediata tramite un "aiuto metabolico".