Le uova sono sicuramente un alimento molto apprezzato dagli italiani e non solo. Da quasi un mese, però, molti avranno fatto caso che le uova negli scaffali scarseggiano e quelle biologiche sono praticamente introvabili. Secondo alcune stime, ci sono il 30/40% di uova in meno rispetto al solito. La causa sarebbe da ricercarsi negli allevamenti, sia italiani che europei.
Il caso delle uova: l'emergenza
Negli ultimi mesi, il settore avicolo sta avendo problemi ed è alle prese con due situazioni molto spiacevoli: la prima riguarda un insetticida tossico che l'uomo per anni ha utilizzato illegalmente negli allevamenti e la conseguenza è stata il ritiro dei prodotti dal mercato.
Questa fase è avvenuta principalmente a settembre, ma le conseguenze della 'perfidia' dell'uomo le stiamo pagando ancora oggi. Diversi sono stati infatti gli allevamenti in cui sono stati abbattuti migliaia di capi e adesso la sanificazione di quest'ultimi richiede un lungo periodo di tempo.
L'altro fattore, che sicuramente è ancora più 'scottante', riguarda l'influenza dell'aviaria che è ritornata in Europa sotto diverse forme. Ad esserne colpiti sono maggiormente tutti gli allevamenti del nord italia e la contaminazione dovrebbe arrivare dagli uccelli migratori che, con un clima ancora così caldo nella nostra Italia, rimangono qui più del dovuto. A sostenere questa tesi è Luca Bagnara, presidente dell'associazione Assoavi.
Anche le uova biologiche scarseggiano
A sostenere questa tesi sopra citata, c'è il fatto che anche di uova biologiche ce ne sono poche e niente. Secondo la legge e secondo quanto rivela Bagnara, gli allevamenti biologici sono tenuti a tenere le galline all'aperto e dunque in tal modo è molto più semplice che le galline entrino a contatto con gli uccelli selvatici infetti, contraendo a loro volta l'aviaria.
Inoltre, negli allevamenti in cui è stata riscontrata l'aviaria, non solo si procede all'abbattimento di tutte le galline presenti nell'allevamento, ma si pone un blocco di movimentazione per tutto il territorio che circonda l'allevamento entro tre metri.
Prima di ritornare a produrre, dunque, si deve attendere un periodo di trenta giorni.
Nonostante ciò, i prezzi delle uova non sono aumentati ma sono rimasti stabili come al solito. Bagnara rivela che le aziende natalizie che fanno largo uso di uova fresche nei loro panettoni e dolcetti non dovrebbero avere problemi, per il semplice fatto che i dolciumi vengono prodotti mesi prima della festività.