Le fake news, oltre ai settori inerenti cronaca e politica, hanno invaso anche il campo della salute. A rivelarlo un recente studio del Censis, realizzato in collaborazione con Assosalute. Il male delle false notizie continua a dilagare nel nostro Paese, dove avrebbe già fatto delle vittime illustri, come sostenuto dall'ex premier Matteo Renzi. Approfittando dell'utilizzo massimo dei social da parte degli italiani, gli autori delle bufale continuano ad agire indisturbati. Quando il bollino del fact checking arriva è ormai troppo tardi. Infatti, in tanti si ricordano soltanto l'origine della notizia e non eventuali smentite successive, commettendo un errore dietro l'altro.
Lo studio del Censis
Il potere che ha Google sulle nostre vite, senza che noi ce ne fossimo accorti in questo anno, è palese anche nell'ultima ricerca compiuta dal Censis, l'istituto italiano fondato più di 50 anni fa. Sono oltre 15 milioni gli italiani che prendono in mano il proprio telefono per eseguire una ricerca medica online. Il 17% lo fa aprendo un sito generico, che non ha alcun esperto di riferimento su cui l'utente può affidarsi. Soltanto il 6% compie la ricerca di suo interesse attraverso i siti istituzionali, in cui sono contenute le esatte informazioni fornite dalla scienza. C'è poi un 2% che, non distinguendo più il mondo reale da quello dei social, cerca i rimedi al suo male effettuando una ricerca su Facebook.
Il dato del 2% può sembrare infinitamente piccolo, in realtà equivale a 300 mila persone. Come se un'intera città italiana, di medie-grandi dimensioni, dimenticasse di avere un ospedale o un dottore di famiglia, cercando aiuto dai social. Un'ulteriore problema è legato al fatto che proprio i social network sono l'ambiente ideale per la diffusione istantanea e virale delle bufale 2.0, anche quelle riguardanti la scienza medica.
Non c'è più distinzione tra reale e immaginario, essendo tutto in pasto al social e alla prima pagina di Google, che non sempre restituisce i risultati migliori come invece promette.
La soluzione
Dei 15 milioni di italiani indicati in precedenza, 8 milioni hanno trovato informazioni mediche sbagliate. La causa principale è l'assenza dal web di esperti del settore, nonostante siano molto richiesti.
Il Censis stima quest'ultimo dato nel 69 per cento degli italiani che compiono ricerche online. Secondo gli esperti, la soluzione migliore è un rinnovamento generale del rapporto paziente - farmacista, da svilupparsi necessariamente su internet, affinché vengano oscurate le fake news, inutili e quanto mai dannose come in questa situazione.