Il super-food spirulina prende il nome dall'alga omonima e costituisce un ottimo integratore proteico naturale. La microalga, simile ai cianobatteri, oltre ad essere costituita per il 60% da proteine, è anche ricca di ferro, sali minerali e Omega 6, fortifica il nostro sistema immunitario e contiene numerose vitamine appartenenti al gruppo B. Inoltre ha pochissimo sodio ed è poco costosa.

L'alga veniva consumata anche in antichità, soprattutto dalle popolazioni del Centro America che la aggiungevano alle farine ed ai cibi tradizionali. È quindi un integratore valido, ma da consumare con parsimonia e da tenere sotto controllo come tutti i nutraceutici per eliminare il rischio che possano essere contaminati da sostanze inquinanti e tossiche.

La scarsa conoscenza che ne abbiamo è determinata dal fatto che questi prodotti sono approdati sul mercato da pochi anni, e anche la regolamentazione in materia è ancora insufficiente. Ora la spirulina è sotto esame, perché potrebbe essere causa di effetti avversi che determinerebbero criticità.

La contaminazione

Il rischio riguarda la probabile contaminazione da metalli pesanti come mercurio, piombo e arsenico. L'alga viene "coltivata" in grandi vasche che possono essere più o meno controllate dal punto di vista igienico sanitario: in alcuni Paesi sono mantenute senza la minima copertura o riparo dagli agenti fisici esterni e da insetti. Ma il pericolo maggiore è dato dalla presenza di cianobatteri, che spesso condividono l'habitat della spirulina: tra di essi possono crescere le microcistine, che producono tossine con effetti deleteri per il fegato e l'intestino umano.

Le alghe provenienti dalla Cina - che non è avvezza a gestire protocolli di sicurezza - e dai paesi con metodologie di controllo inesistenti, sono spesso contaminate e costituiscono un pericolo per il consumatore. È necessario, quindi, verificare la qualità dell'alga importata attraverso le opportune certificazioni che garantiscano la sicurezza, ovvero controllare che non contengano metalli pesanti o tossine, o che al massimo ne presentino una concentrazione inferiore ai limiti-soglia consentiti.

La spirulina, falso alleato dei vegani

Eliminato il pericolo contaminazioni, l'alga non rappresenta un rischio per la salute ma solo un ottimo integratore, con l'eccezione dei soggetti con fenilchetonuria (una malattia genetica molto rara che si associa alla concentrazione dell'amminoacido fenilalanina nell'organismo), o individui soggetti ad allergie.

Si pensava che la spirulina fosse un ottimo integratore di vitamina B12 (assente nell'alimentazione vegana), e numerose aziende alimentari e farmaceutiche hanno lanciato sul mercato barrette, polveri ed affini, subito prese d'assalto dai consumatori vegani. Purtroppo l'alga contiene moltissime vitamine del gruppo B, ma non viene considerata una fonte affidabile della B12.

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