Non è di certo un buon periodo, questo, per i prodotti dei supermercati: nelle ultime settimane, infatti, si sono susseguiti diversi richiami di alimenti per svariati motivi. Tra questi, citiamo il latte Granarolo, di cui ben 19 lotti sono stati ritirati, anche se la causa per fortuna non era preoccupante: infatti, in seguito ad una serie di problemi legati alla produzione e alla consistenza del latte, è stata rilevata la presenza di grumi, instabilità al riscaldamento e bollitura. Di conseguenza, si è preferito bloccare la vendita a scopi precauzionali.
Diversa la situazione per le brioche dell'azienda NaturaSì, che ha annunciato l'immediato richiamo di due lotti di croissant a marchio Ecor "per la possibile presenza di frammenti di plastica dura". La ditta ha chiesto ai clienti di non consumare eventualmente il prodotto se ne hanno scorte a disposizione in casa. Infine è stata ritirata dal mercato la farina di grano duro Senatore Cappelli, perché vi sarebbe stata riscontrata una quantità di piombo superiore ai limiti consentiti.
Un altro ritiro: acqua naturale
In questi ultimi giorni è giunta notizia di un ulteriore ritiro. Secondo quanto riportato dal sito "Il fatto alimentare", MD Discount ha richiamato un lotto di Acqua naturale a marchio Viviland Fonte Valle Reale per una potenziale contaminazione microbiologica.
Sono interessate al provvedimento le confezioni da 1 litro e mezzo di acqua naturale, imbottigliate nello stabilimento di Popoli (provincia di Pescara), che fanno parte del lotto di produzione B7289A con scadenza al 17/04/2019. L'avviso è stato esposto in tutti i supermercati, ed è rivolto soltanto ai punti vendita del Sud Italia.
Dando uno sguardo a quanto accaduto negli ultimi mesi, si nota che i casi di prodotti "a rischio" richiamati dagli scaffali, sono in aumento. Ricordiamo, ad esempio, che la catena Eurospin ha dovuto ritirare i filetti di acciughe in olio di oliva con marchio Athena, per la presunta presenza di livelli di istamina oltre i limiti consentiti.
Ci sono stati dei problemi anche con della farina di mais prodotta in provincia di Mantova, che avrebbe contenuto fumosine. In provincia di Vicenza, invece, è stata prodotta della fesa di tacchino poi ritirata per la presenza del batterio patogeno "Listeria monocytogenes".
Inoltre ha destato un certo scalpore la vicenda del pesce contaminato. Le segnalazioni provenienti dal sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 95, di cui 7 inviate al Ministero della Salute italiano. Insomma, il sistema di controllo dei prodotti alimentari è sempre attivo e, seppur bisogna evitare di diffondere eccessivi allarmismi, è necessario restare sempre aggiornati sull'argomento.