Secondo uno studio, pubblicato il 3 gennaio sulla rivista Nature, il consumo di bevande alcoliche aumenterebbe il rischio di sviluppare 7 tipi di tumori per via di una sostanza tossica liberata dall’alcool durante il processo di assimilazione nell’organismo.

La ricerca pubblicata sul Nature

Lo studio ha messo in luce che quando si bevono alcolici nel corpo viene prodotta una sostanza, l’acetaldeide, che danneggia il DNA delle cellule staminali determinando un aumento del rischio di sviluppare il cancro. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni somministrando dell’alcol diluito a dei topi di laboratorio e utilizzando sofisticate tecniche di indagine come il sequenziamento del DNA e l’analisi cromosomica per evidenziare il “danno genetico” cagionato dall’acetaldeide nei piccoli roditori.

La ricerca ha messo in luce che alcune forme tumorali si sviluppano a causa di danni alle cellule staminali. Proprio per questo l’alcol che può contribuire a cagionare questi danni è un fattore di rischio importante per lo sviluppo del cancro. Sono 7 le forme tumorali, che a detta dei ricercatori, sarebbero potenzialmente sviluppabili nei consumatori di alcolici tra cui il cancro all'intestino, al fegato, allo stomaco, all’esofago, alla bocca, alla gola e al seno.

I sistemi di protezione dell’organismo

Ketan Patel, professore del Laboratorio di Biologia Molecolare del Consiglio di Ricerca Medica e co-direttore dello studio, ha spiegato che il corpo umano tenta di proteggersi autonomamente dai danni dell’alcol con diversi meccanismi.

In primo luogo, si serve di un gruppo di enzimi noti come aldeide deidrogenasi o ALDH, che hanno il compito di abbattere l’acetaldeide trasformandola in “acetato” ovvero una sostanza perfettamente spendibile come fonte di energia dalle cellule. Inoltre, esiste una forma di difesa secondaria che consiste in un sistema di riparazione in grado di correggere i danni provocati alle cellule dall’alcol.

Il problema è che molte persone, per diversità genetiche difettano di meccanismi di difesa efficienti. Ad esempio, spiega Patel, in Asia almeno 5 milioni di persone hanno un’alterazione dell’ALDH che non gli consente un buon livello di protezione dalle tossine dell’alcool. Allo stesso modo tanti altri difettano dei sistemi di riparazione delle cellule danneggiate. Si tratta ad esempio delle donne che portano la mutazione BRCA 1 o BRCA 2, oppure dei bambini affetti da una malattia nota come anemia di Fanconi.