Bere alcolici può provocare l’insorgenza del cancro. Bisogna assolutamente salvaguardare la Salute dei giovani e indurli a non consumare alcolici. Questo è l’appello del primario di Alcologia Gianni Testino e presidente della Società italiana di Alcologia. Più alcol si beve e più si rischia di sviluppare la malattia, in particolar modo negli organismi delle giovani generazioni che statisticamente fanno un uso sempre più smodato delle bevande alcoliche.

Alcol e cancro: i consigli degli esperti alla luce del pericolo in agguato

Bere alcol farebbe male a qualsiasi età e, secondo gli esperti, gli uomini dovrebbero limitarsi ad un massimo di quattro unità alcoliche come birre, aperitivi o vino, da distribuire però nell’arco temporale di una settimana.

Il quantitativo si dimezza invece per le donne a due unità settimanali e per i giovani al di sotto dei 25 anni il rischio risulterebbe deleterio per qualsiasi dose introdotta di alcol nel loro organismo. Lo specialista Testino sottolinea inoltre l’allerta alcol contenuta e ampiamente esplicata in due importanti realtà di riferimento internazionali come il Journal of Clinical of Oncology e l'Associazione Americana degli Oncologi clinici che di recente hanno dichiarato che l’etanolo e l’acetaldeide, sostanze presenti e combinate in qualsiasi alcolico, possano favorire la nascita di cellule tumorali anche se il consumo da parte dei soggetti è lieve o moderato e in particolari organi come la faringe, l’esofago, la cavità orale e il seno nelle donne.

I meccanismi d’azione con cui l’alcol potrebbe far insorgere il cancro

La tossicità dell’alcol è nota e in particolar modo quella indotta dall’acetaldeide, infatti considerata, una sostanza altamente cancerogena e classificata di tipo 1 dall’Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) e ampiamente responsabile nell’insorgenza del cancro.

Il suo meccanismo dannoso avrebbe origine e si insinuerebbe, in particolare, dalle cellule staminali presenti nel sangue, che sono interessate alla nascita di tutte le cellule adulte presenti nel flusso della circolazione sanguigna come i globuli rossi, quelli bianchi, i linfociti, le piastrine, ecc. L’acetaldeide avrebbe la grave responsabilità, quindi, di frammentare il Dna all’interno delle cellule, variazione che, tenderebbe a ricomparire sistematicamente anche sulle cellule di successiva formazione.

Partendo dal presupposto che ogni organismo reagisce in modo diverso, in alcuni individui, l’azione di possibile riparazioni dei danni provocati sul Dna, non risulta sempre funzionante e da qui nascono le varie capacità dell’organismo di reagire in modo diverso ai danni provocati dall’assunzione di alcol. L’alcol inoltre potrebbe interferire anche con alcuni ormoni, aumentando i livelli ad esempio degli estrogeni responsabili a loro volta del rischio del cancro nelle donne al seno e alle ovaie.