Levato e Boettcher, la coppia che ha sfigurato con l’acido tre persone, non potranno rivedere il loro bambino. Così ha sentenziato la Cassazione confermando l’adottabilità del bambino. "I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato, anche se Martina Levato e Alexander Boettcher sono responsabili di crimini raccapriccianti’’: queste le parole di Francesca Ceriani. Ma è proprio vero? Quali sono i diritti dei minori in materia?
Chi decide sui minori in Italia
La responsabilità degli interventi sociali e di protezione per i minori è a carico del Comune di residenza del bambino.
Per quanto riguarda le competenze giudiziarie queste sono distribuite tra diversi soggetti: la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il Tribunale per i minorenni, il Giudice tutelare, la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario e il Tribunale ordinario. Quindi quando si parla di minori le cose si complicano, come è inevitabile che sia se si pensa che abbiamo a che fare con persone che hanno tutta la vita davanti a loro. La base della legislazione italiana fa riferimento al supremo interesse del minore, con questa affermazione si intende che bisogna mettere i bisogni del bambino davanti a qualsiasi altro bisogno degli adulti.
Fattori che aiutano a prendere questa decisione
Una decisione di allontanamento di un bambino dal nucleo famigliare non viene presa alla leggera. Alla base del provvedimento ci sono nelle valutazioni eseguite da esperti quali: assistenti sociali, psicologi, educatori, giudici. Nel valutare un nucleo famigliare vengono presi in considerazione diversi fattori i così detti segnali di rischio ed elementi protettivi che riguardano l’intero nucleo famigliare, ovvero, il minore, l’ambiente in cui è inserito e i genitori.
I segnali di rischio sono rappresentati da elementi tra i quali troviamo: lo stato di occupazione dei genitori, l’essere o meno stati precedentemente seguiti da un servizio sociale, le eventuali esperienze in istituti e comunità, le relazioni che i genitori hanno con la famiglia di origine, i segnali fisici ed emotivi di violenza che il minore trasmette, l’eventuale isolamento sociale della famiglia, l'eventuale malattia psichiatrica di uno dei due genitori.
Per quando riguarda gli elementi protettivi si trova la capacità del minore di socializzare, la presenza di relazioni positive all’interno della famiglia, la presenza di una rete sociale capace di fornire sostegno.
Il minore ha diritto ad avere una famiglia
Il minore quindi ha diritto ad avere una famiglia, e non quello che pare quasi un obbligo di crescere all’interno della propria famiglia di origine. Il diritto consiste nell'avere una famiglia sana e protettiva all’interno della quale verrà educato nel migliore dei modi secondo le possibilità che la famiglia stessa ha, e dove potrà esprimere il vero sé. Il minore ha diritto a vedere espletati i propri bisogni primari, ha il diritto ad avere amore, accudimento, nutrizione, vestiti.
Il procedimento per l'adozione è stato quindi strutturato su questo diritto e bisogno, senza mettere da parte - e anzi privilegiando - il fatto che il minore possa restare all'interno della sua famiglia di origine. Tuttavia, questo non sempre è possibile, come in questo caso.