E' un miracolo della scienza e della tecnologia, l'occhio bionico è di fatto realtà. Per la prima volta in Italia e' stato eseguito, con successo, l'impianto di una protesi sottoretinica, un modello di retina artificiale, su una donna di 50 anni non vedente, Raffaella Pangrazzi di Malè, Trento. I medici dell'Unita' di Oculistica dell'Ospedale San Raffaele di Milano, non nascondono l'emozione nel descrivere i particolari del delicato intervento, avvenuto il 20 gennaio e durato ben 11 ore. La paziente, già dimessa dall'ospedale, attende solo l'attivazione del microchip, prevista tra il 22 ed il 25 febbraio.

Il dispositivo stimolerà gradualmente la retina al fine di rieducare gli occhi alla visione, ripristinando la percezione della luce e delle sagome di persone ed oggetti. Ciò permetterà alla signora operata di uscire dal buio assoluto cui la perdita della vista l'aveva destinata.

A quali pazienti è destinata la retina artificiale?

Il microchip Alpha AMS, prodotto dalla compagnia tedesca Retina Implant, è un dispositivo di circa 3 millimetri dotato di 1.600 sensori. I tentativi dei ricercatori di tutto il mondo di ripristinare le funzioni dell'occhio vanno dall'uso di staminali all'impiego di micro-telecamere che trasmettono le immagini al cervello, ma l'Alpha AMS offre dei vantaggi senza precedenti.

I pazienti che potranno in futuro sperare in questo tipo di impianto sono tutti coloro che hanno perso la vista in età adulta, specie a causa di malattie degenerative dell'occhio, come la retinite pigmentosa, stessa malattia di cui soffriva la donna operata al San Raffaele, cieca dall'età di 25 anni. L'impianto sottoretinico, ha il compito di sostituire la funzione, ormai perduta, di coni e bastoncelli, andando a stimolare il circuito nervoso che collega l'occhio al cervello.

Il circuito di collegamento che unisce il microchip all’amplificatore del segnale elettrico viene posizionato dietro l’orecchio sottopelle. Niente occhiali o altre apparecchiature esterne, la protesi oculare è di fatto perfettamente invisibile.

Quali sono i risultati dei precedenti impianti di retina artificiale nel mondo?

In precedenza questo stesso intervento è stato eseguito su una decina di persone al mondo: a Oxford, a Tubing e a Singapore.

I pazienti operati sono stati in grado di distinguere la luce subito dopo l'impianto della retina artificiale, ed in seguito hanno riguadagnato alcune funzioni dell'occhio, come la capacita' di distinguere i contorni degli oggetti, anche se in bianco e nero. Sebbene la visione sia dunque differente da quella normale, e richiede processi cerebrali diversi, l'impianto di retina artificiale permette di far riguadagnare una certa indipendenza ai pazienti non vedenti operati.