La paziente sottoposta al delicato intervento chirurgico è una donna di 50 anni che soffriva da anni di una malattia genetica, l'intervento si è svolto presso l'ospedale di Milano il conosciutissimo, San Raffaele. È il primo caso in Italia che ha eseguito questo tipo di operazione. La donna era del tutto non vedente ma sottoponendosi all'operazione, che consiste nell'impianto di una protesi, ora sarà in grado di percepire ombre e bagliori di luce. Lo svolgimento dell'intervento chirurgico è stato condotto da una equipe che opera, appunto, nel settore della chirurgia oculare oftalmoplastica gestita dal professor Francesco Maria Bandello.
La paziente è stata operata con successo e dimessa dall'ospedale, ovviamente le procedure di guarigione richiedono tempo, ma pian piano grazie alla stimolazione di un accurato microchip si consentirà alla retina di ricominciare a vedere ombre e sfumature, e addirittura percepire alcune varianti di colori e luci.
Il microchip
Il microchip viene sottoposto al di sotto della retina e svolge la funzione di stimolo del sistema nervoso, sostituendo le cellule malate, di conseguenza non più attive per via della patologia.Tale intervento sarà proposto solo a coloro che hanno perso la vista in età adulta per causa di malattie genetiche.
Sottoporsi all'operazione chirurgica
L'intervento chirurgico è stato eseguito presso il San Raffaele di Milano, la qualificata equipe di medici è stata diretta dal professore e dottore Marco Codenotti e con l'aiuto e la partecipazione del dottor Antonio Giordano Resti, responsabile del reparto di chirurgia oftalmoplastica sempre dello stesso e medesimo San Raffaele.
L'operazione ha avuto una durata di circa undici ore. Il microchip viene messo sotto la retina, l'altro circuito, quello che svolge la funzione del segnale elettrico, viene inserito, sempre in maniera sottocutanea, dietro l'orecchio, più precisamente dietro la regione retroauricolare.
Non tutti potranno beneficiarne
Purtroppo non tutti possono usufruire dell'operazione, possono sottoporsi solo quei pazienti che si trovano in una età adulta e che soffrono di patologie che con l'andare avanti del tempo portano alla completa cecità, come il caso sopra citato della paziente, la quale soffriva, ormai da svariati anni di una gravissima malattia genetica conosciuta come retinite pigmentosa, una malattia piuttosto importante che gradualmente porta alla completa perdita della vista. L'intervento prevede una stimolazione della retina che in maniera graduale porterà il paziente a rimparare a vedere ombre o bagliori di luce.