acque in bottiglia: sono state trovate particelle di pericolose microplastiche nel 90% delle marche presenti sul mercato. Secondo una recente indagine, condotta da Orb Media, sarebbe emersa la presenza di numerose particelle di plastica le cui dimensioni sarebbero rapportabili al diametro di un capello, presenti in ogni litro di acqua imbottigliata e potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori. Il rischio sarebbe quello di contaminazione da tappi di plastica.
Le acque in bottiglia coinvolte nello studio
Lo studio condotto da Orb Media ha interessato undici diverse marche di acqua in bottiglia distribuite in tutto il mondo tra le quali molte marche note e conosciute anche in Italia come quelle prodotte dalla Nestlè, San Pellegrino, Pure Life, Aquafina, Evian e Dasani.
Altre marche coinvolte nelle analisi interesserebbero la distribuzione in altri Paesi come Aqua in Indonesia, la Gerolsteiner in Germania, la Epura in Messico, la Bisleri in India, la Wahaha in Cina e la Minalba in Brasile per un totale di più di 250 bottiglie d’acqua sottoposte ad accurati test nel laboratorio di Sherri Mason dalla Fredonia State University of New York, che già precedentemente aveva condotto indagini sulle particelle di microplastiche contenute negli alimenti. Il team di ricercatori, per riscontrare la presenza anomala nelle bottiglie di acqua, si è avvalso di un particolare colorante, il Rosso Nilo, che sarebbe strutturalmente in grado di legarsi alle particelle di plastica presenti nei liquidi e di renderle particolarmente fluorescenti.
Le successive analisi, effettuate su queste particelle evidenziate, avrebbero confermato la loro particolare composizione chimica riconducibile a plastiche di vario tipo.
Acque in bottiglia contaminate dalla plastica: i risultati dello studio
I risultati della ricerca avrebbero riscontrato dati allarmanti per la salute, infatti, secondo le analisi per ogni litro di soluzione analizzata sarebbe emersa una concentrazione media di circa 10 microparticelle di plastica.
Le analisi, però, avrebbero messo alla luce un dato ancora più allarmante, poiché nei diversi campioni di acqua in bottiglia sottoposti ad analisi, sarebbero emerse concentrazioni estremamente elevate di microparticelle ancora più piccole, circa 314 per litro, che sarebbero state evidenziate grazie ad una particolare tecnica, solitamente utilizzata in campo astronomico per contare le stelle estremamente piccole nel cielo. Purtroppo, di queste particelle, non si è stati in grado di risalire alla loro composizione chimica, lasciando il dubbio della loro dubbia provenienza nei ricercatori ma soprattutto nei consumatori.