Due ricoveri nell’arco di sei mesi nell’ospedale di Treviso. I ricoverati? Due piccoli di sei mesi. Entrambi mostravano una forte carenza di vitamina B12, che causava loro debolezza e affaticamento nonché problemi legati al movimento con difficoltà nella tenuta della postura. Ogni anno, in Italia, vengono registrati almeno 100 casi simili a questo.

Il medico Stefano Martelossi, il nuovo primario della pediatria del Ca' Foncello di Treviso, non ha nessuna perplessità o incertezza: la ragione di tale malessere deriva da una sbagliata alimentazione delle madri nel periodo di gestazione.

Il dottore si riferisce, innanzitutto, a un regime alimentare vegano, seguito arbitrariamente e senza alcuna precauzione medica. Uno stile alimentare simile, infatti, può andare “bene” finché il fisico non è sottoposto a particolari situazioni, che richiedono esigenze e apporti vitaminici e nutritivi diversi dalla quotidianità, come nel caso specifico della gravidanza. Se poi si segue questa dieta senza essere consigliati e aiutati da un medico, si rischia di causare danni al bambino, anche gravi e permanenti.

I danni della mala informazione

Purtroppo, molte donne sono mal informate [VIDEO] e vedono solo l’aspetto salutistico della dieta vegana. In pochi sono a conoscenza dell'apporto di vitamina A che si ha, mangiando l'uovo o dell'importante presenza di zinco e ferro nella bresaola.

Certo, tutti sanno che non mangiando carne, si ha un apporto proteico minore. Ma qual è il problema, se ci sono i legumi? Il problema è la mancata assunzione vitamina B12, contenuta nella carne e nei derivati animali. Questa vitamina, infatti, è essenziale nello sviluppo psicomotorio del bambino. I piccoli dei sei mesi ricoverati a Treviso mostravano gravi segni di un ritardo motorio, che fortunatamente si è potuto recuperare con degli integratori, perché ancora in tempo.

Una carenza di vitamina B12 non si accusa subito. Infatti, le madri hanno portato a termine la gravidanza e hanno potuto allattare i loro figli senza problemi. Così facendo, però, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione: il latte materno risulta privo di tale vitamina, se le madri non la assumono.

Che l’organismo del piccolo è compromesso, ce ne si accorge solo verso i sei mesi, quando lo sviluppo motorio non risulta sviluppato e completo come dovrebbe essere.

A quel punto, ci si allarma. I due bambini ricoverati erano diventati fortemente anemici e rischiavano gravi risvolti al livello neurologico. Il pronto intervento dei medici ha scongiurato ciò. Il dottor Martelossi, però, sostiene che le donne che conducono una dieta privativa, come quella vegana, dovrebbe essere maggiormente informate e seguite, durante tutto l’arco della gestazione. L’ignoranza, infatti, è stata complice di quanto è accaduto alle due madri di Treviso. Se solo avessero saputo dell’importanza della vitamina B12 e dei danni che causa un allattamento con un latte povero di nutrienti, avrebbero evitato ai loro piccoli il ricovero e a sé stesse lo spavento.

Perché una dieta non può essere salutistica o etica, se danneggia il bambino in grembo.

I vegani e i disturbi mentali

Può capitare che i vegani vengano etichettati come folli per via del loro ristretto regime alimentare e, dopo aver letto quanto avvenuto in Treviso, quest'idea potrebbe essersi pure rafforzata. Ovviamente, però, il veganesimo non è una malattia mentale. Ma c'è un legame tra questa dieta ed i disturbi psichici? La risposta è sì. In particolare, il disturbo ossessivo-compulsivo si può trovare alle spalle di chi ha iniziato a perseguire un'alimentazione vegana. La carne, infatti, può essere facilmente vista come qualcosa di impuro, di infetto e l’individuo affetto dal DOC rinuncerà all’alimento in questione e a i suoi derivati, per evitare di venire contaminato. Nell’adolescenza, poi, la scelta di seguire una dieta vegana può in realtà celare motivi ben diversi da quelli etici, come la comparsa di un disturbo alimentare [VIDEO].

La dieta vegana, allora, non fa male in sé. I danni derivano dalla mala informazione e dai risvolti patologici che la precedono o la seguono.