L'Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco ha emanato recentemente un avviso della massima importanza, raccomandando a tutti i pazienti affetti da varie forme di sclerosi multipla di sospendere immediatamente qualsiasi tipo di assunzione del farmaco Zinbryta. Ha inoltre sollecitato la società produttrice e i distributori a cessare immediatamente la distribuzione del farmaco alle varie farmacie e strutture ospedaliere. Inoltre, viene espressamente raccomandato a medici ed altri operatori sanitari di mettersi in contatto con i propri assistiti per avvertirli di interrompere la terapia in corso con lo Zinbryta e di recarsi presso di loro per concordare una terapia alternativa.

Vediamo di capire su quale base scientifica l'Ema ha diramato questo urgente comunicato.

Le motivazioni del comunicato

L'Ema ha predisposto il comunicato, valido per tutti i paesi aderenti all'Unione Europea, dopo aver ricevuto da quasi ogni angolo del pianeta, almeno 12 segnalazioni di altrettanti pazienti che hanno lamentato gravi disturbi infiammatori a livello cerebrale. Tra questi ci sono, addirittura, alcuni casi di encefalite e meningoencefalite. Inoltre, dei 12 casi segnalati purtroppo tre avrebbero avuto esito infausto. Sempre secondo il comunicato dell'Ema, inviato per conoscenza anche alle competenti autorità europee, vi possono essere degli effetti collaterali negativi a livello immunitario a danno di diversi altri organi dall'uso dello Zinbryta.

D'altra parte, già nei mesi scorsi le case farmaceutiche Biogen e la AbbVie avevano iniziato a ritirare lo stesso dal mercato.

La diffusione del farmaco

Secondo quanto risulta all'Ema, a livello mondiale il principio attivo dello Zinbryta, il daclizumab, è assunto regolarmente da non più di 8 mila persone. Questi si troverebbero per lo più in Germania.

C'è però da aggiungere che lo Zinbryta era stato oggetto di attenzione da parte delle autorità di vigilanza sui farmaci anche nel corso del 2017 per i suoi effetti a livello epatico: tanto che ne era stato limitato l'utilizzo solo su quei pazienti che avevano già effettuato due modifiche terapeutiche della sclerosi e che non avevano altre possibilità terapeutiche.

Anche le società farmaceutiche che nei mesi scorsi hanno provveduto al ritiro volontario del farmaco dal mercato suggeriscono ai propri clienti di contattare il proprio medico curante per concordare una nuova terapia.