In uno studio recente, che comprendeva 600 persone, è stato testato un nuovo farmaco per contrastare il tumore ai polmoni. La ricerca è stata presentata all'American Association for Cancer Research meeting a Chicago. I risultati sono stati accolti con grande entusiasmo dagli esperti, infatti essi ritengono che questo nuovo tipo di approccio potrebbe cambiare il modo in cui vengono trattati i pazienti affetti da questa patologia. Tutto ciò viene riportato dalla rivista Live Science.
Carcinoma ai polmoni
I polmoni sono gli organi, posti nel torace, che hanno il compito di trasferire l'ossigeno al flusso sanguigno ed espellere l'anidride carbonica al di fuori dell'organismo.
L'aria, che entra attraverso le cavità nasali o orali, arriva ai polmoni, dove attraverso gli alveoli, avviene lo scambio dei gas. Il cancro può evolversi a tutti i livelli, dando inizio a una massa che ostacola il corretto flusso dell'aria, generando erosione di vasi e provocando emorragie. Esistono diversi tipi di tumore ai polmoni; essi infatti differiscono a seconda della sede e del tessuto coinvolto. Le principali neoplasie dei polmoni sono due (rientrano nel 95% dei casi): tumore a piccole cellule e tumore non-a piccole cellule. Entrambi colpiscono ed originano dal tessuto epiteliale che ricopre i due organi. Le terapie adottate per sconfiggere tali patologie dipendono dal tipo di tumore, e sono:
- Chirurgia: quando il cancro è alle fasi iniziali;
- Chemioterapia: per ridurre la massa tumorale attraverso farmaci chemioterapici;
- Radioterapia: utilizza le radiazioni come strumento contro la neoplasia;
- Terapia biologica: si utilizzano farmaci a bersaglio molecolare.
Come funziona questa nuova cura
Lo studio effettuato su 600 persone affette dalla neoplasia ai polmoni, ha dimostrato che i soggetti che ricevevano il nuovo farmaco immunoterapico in combinazione con la chemioterapia, avevano il 51% di probabilità in meno di morire per un periodo di 10,5 mesi rispetto agli altri pazienti trattati solo con la chemioterapia.
Inoltre, i soggetti trattati con questa nuova cura, avevano un tempo maggiore (9 mesi) di assenza di progressione del tumore rispetto agli altri (5 mesi).
Il farmaco, chiamato pembrolizumab, aiuta il sistema immunitario a rilevare e combattere le cellule tumorali, secondo Merck, il produttore del farmaco. In particolare, rende più arduo per le cellule tumorali eludere il sistema immunitario.
Infatti le cellule neoplastiche, attraverso l'utilizzo della proteina PD-L1, la quale legandosi alla proteina PD-1, presente sulla superficie delle cellule immunitarie (cellule T), è in grado di annullare l'azione di quest'ultime, e quindi sfuggire e neutralizzare un loro attacco.
La funzione del Pembrolizumab è quella di bloccare questa interazione tra PD-1 e PD-L1, e quindi permettere alle nostre cellule immunitarie di distruggere la cellula tumorale.
È stato rilevato che il farmaco è più efficace se somministrato con la chemioterapia. I risultati cambieranno probabilmente il trattamento standard per i pazienti con il carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico non-squamoso (uno dei più frequenti). Tuttavia, sono stati rilevati degli effetti collaterali del farmaco, e devono essere fatti ulteriori studi ed approfondimenti in merito a questo nuovo trattamento, ma le premesse sembrerebbero essere buone.