A gennaio, i ricercatori hanno identificato il parassita Plasmodium cynomolgi in cinque persone trattate per malaria negli ospedali e nelle cliniche intorno a Kapit, un'area nel centro dell'isola del Borneo. Sebbene negli anni '60 negli Stati Uniti prove di laboratorio mostrassero che le zanzare possono trasmettere il parassita dai macachi all'uomo, essi avevano pensato che, in natura, il cynomolgi fosse trasmesso solo tra i macachi. Questa visione è cambiata nel 2014, quando uno studio ha riesaminato i campioni di pazienti con la malaria e ha scoperto che un paziente malese era stato infettato da P.

cynomolgi nel 2011. Ciò è quanto riporta la rivista Nature.

Cos'è la Malaria

La malaria è una patologia infettiva causata dalla presenza nell'organismo di parassiti appartenenti ad alcune specie di Protozoi del genere Plasmodium. Sono all'incirca 150 le specie di plasmodi viventi, situati in diversi animali. Di queste, quattro sono in grado di infettare l'uomo, provocando vari tipi di malaria. La malaria è la più diffusa fra tutte le parassitosi, con il suo quadro clinico di malattia febbrile acuta che si manifesta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante. La sua diffusione attuale non si limita a paesi sottosviluppati come Africa ed alcune zone dell'America del Sud e dell'Asia, ma interessa sporadicamente anche altri paesi industrializzati, in cui questa malattia appare principalmente a causa di spostamenti di persone che contraggono la malattia in zone in cui essa è endemica.

I sintomi della patologia vanno dalle tipiche febbri intermittenti, precedute da un periodo di alcuni giorni di malessere generale (mal di testa, dolori ossei). Però solo l’infezione da P.falciparum può svilupparsi verso la cosiddetta malaria grave, dove alla febbre sono coniugati altri stati, tra cui coma, anemia grave, insufficienza renale.

Situazione in Malesia

Sebbene siano stati rilevati solo pochi casi, i ricercatori temono che la continua distruzione dell'habitat forestale delle scimmie stia aumentando la quantità di contatti tra persone e primati, offrendo maggiori opportunità di infezioni. Lo specialista della malaria, Balbir Singh, dell'Università della Malesia Sarawak, ha dichiarato, secondo quanto si legge su Nature, che ci potrebbero essere molti più casi di P.

cynomolgi nell'uomo se i ricercatori li cercassero. Singh è stato in grado di rilevare i casi perché i suoi test hanno utilizzato primer (sequenze brevi di DNA mirato) che potevano distinguere P. cynomolgi da parassiti strettamente correlati.

José Rubio, uno scienziato che studia la malaria presso l'Istituto di Salute Carlos III di Madrid, afferma che è improbabile che il parassita della scimmia avvii un'emergenza sanitaria pubblica. Infatti esso non sembra causare gravi malattie alle persone e può essere trattato con farmaci antimalarici. Ma la scienziata Bridget Barber, della Menzies School of Health Research di Darwin, in Australia, afferma che sarà importante determinare la prevalenza di P.

cynomolgi nelle popolazioni umane in altre aree e studiare se la specie può causare una grave malattia. Ed afferma che è troppo presto per commentare la pericolosità del parassita.

I ricercatori affermano che una maggiore vicinanza ai macachi aumenti le possibilità di una persona di essere morsa da zanzare infette da malaria. Anche se le infezioni da P. cynomolgi non sembrerebbero così gravi, secondo gli studiosi, ogni nuova infezione rende più difficile per i funzionari della sanità pubblica e per i governi eliminare la malaria in queste regioni.

In più essi affermano che non sanno come fermare questo avvicinamento tra primati e umani: al momento la soluzione al problema sembra essere distante.